L'UE sta perseguendo l'obiettivo di rendere i prodotti più durevoli, riparabili e riciclabili, vietando la distruzione degli indumenti e con la possibilità di estenderla in futuro ad altri prodotti. - UE: accordo sul divieto di distruzione degli abiti invenduti
In futuro i grandi rivenditori non potranno più distruggere gli abiti invenduti nell'UE. I negoziatori del Parlamento europeo e degli Stati membri dell'UE hanno anche concordato che la Commissione europea possa estendere il divieto ad altri prodotti in futuro, secondo le due parti negoziali. Secondo le informazioni fornite, sono previste eccezioni per le piccole imprese e un periodo di transizione di sei anni per le medie imprese. In linea di principio, il divieto dovrà essere applicato due anni dopo l'entrata in vigore del regolamento.
Il Parlamento e gli Stati dell'UE devono ancora approvare ufficialmente l'accordo, ma questa è considerata una formalità. Il contesto del nuovo divieto è costituito da una proposta presentata dalla Commissione europea nel marzo 2022 sul cosiddetto regolamento sulla progettazione ecocompatibile. L'obiettivo è che i prodotti durino più a lungo, siano più facili da riutilizzare, riparare e riciclare e consumino meno risorse come l'energia e l'acqua.
Gli ulteriori requisiti specifici per i singoli prodotti non sono ancora stati definiti nei dettagli. L'accordo prevede che la Commissione europea possa emanare requisiti giuridicamente vincolanti per rendere più ecologici prodotti come mobili, pneumatici, detergenti, vernici e prodotti chimici. Tuttavia, in futuro anche numerose materie prime come ferro, acciaio e alluminio saranno regolamentate di conseguenza. Sono previste eccezioni, ad esempio, per le automobili e i prodotti militari.
La presidente della Commissione per il mercato interno del Parlamento europeo, Anna Cavazzini (Verdi), ha sottolineato che in futuro sarà introdotto anche un indice di riparazione. Questo permetterà ai consumatori di riconoscere la facilità di riparazione di un prodotto al momento dell'acquisto.
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Fonte: www.stern.de