- Pechino all'OMC per le tariffe UE sulle auto elettriche
La disputa sulle tariffe provvisorie dell'UE sui veicoli elettrici cinesi si sta surriscaldando. Secondo un comunicato del Ministero del Commercio di Pechino, la Cina sta facendo appello al corpo di risoluzione delle controversie dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) in merito alla questione. Il ministero ha citato la tutela dei diritti e degli interessi dell'industria nazionale dei veicoli elettrici come motivazione.
La decisione provvisoria dell'UE manca di basi di fatto e di diritto, viola le regole dell'OMC e mina la cooperazione globale e gli sforzi per affrontare il cambiamento climatico, ha dichiarato un portavoce nel comunicato. Pechino chiede all'UE di correggere immediately i propri errori e di lavorare insieme per garantire la stabilità della cooperazione economica e commerciale, nonché della catena di fornitura nel settore dei veicoli elettrici.
Processo Lungo
I casi davanti al pannello di risoluzione delle controversie dell'OMC spesso si trascinano per anni. Teoricamente, le parti possono fare appello ai giudizi, ma il meccanismo non funziona da anni a causa dell'ostruzionismo degli Stati Uniti nell'appuntamento di nuovi esperti. Gli Stati Uniti mirano a costruire pressioni per riforme più ampie all'interno dell'OMC.
Dall'inizio di luglio, sono richiesti depositi di sicurezza per i veicoli elettrici cinesi. La decisione se le tariffe saranno effettivamente applicate sarà presa dalla Commissione UE nei prossimi mesi, in consultazione con gli stati membri dell'UE. Bruxelles ha concluso, dopo un'indagine approfondita, che i veicoli elettrici in Cina erano sovvenzionati in modo ingiusto e rappresentavano una minaccia per l'industria nell'UE. Le tariffe sui diversi produttori arrivano fino al 37,6 percento.
L'appello della Cina contro le tariffe provvisorie dell'UE sui veicoli elettrici all'OMC potrebbe potenzialmente protrarsi per anni, dati i tempi lunghi dei casi davanti al pannello di risoluzione delle controversie. La Cina sostiene con forza che l'UE riconsideri la propria decisione, argomentando che i veicoli elettrici sono essenziali per la cooperazione globale nel contrastare il cambiamento climatico.