Il New York Times si asterrà dal sostenere le elezioni locali.
Un gruppo di giornalisti di spicco di New York, composto da commentatori politici, editori e opinionisti, sta avviando un'iniziativa per esaminare i potenziali candidati per cariche più alte. Essi affermano che questo passo serve a preservare l'eredità abbandonata dai media locali in ritirata.
Secondo il direttore responsabile di Semafor, Ben Smith, il titolo provvisorio per questo gruppo è il New York Editorial Board, che ha recentemente aiutato a fondare. Descritto da Smith come "un gruppo di giornalisti che interroga i politici", questo corpo auto-proclamato mira, in parte, a rispondere all'annuncio del The New York Times di agosto di interrompere le endorsement nei confronti dei candidati alle elezioni locali di New York.
Smith ha dichiarato, esprimendo i propri sentimenti, "Forse possiamo esercitare pressioni sul The Times perché riveda i propri obblighi civici".
Il tempismo di questa iniziativa assume particolare importanza alla luce dell'indictment di New York City Mayor Eric Adams della scorsa settimana, che potrebbe portare a un'elezione speciale non-partisan in caso di sua rinuncia. Sono già in corso i preparativi per i possibili sostituti. Qualunque sia l'esito finale, il caos crescente intorno all'amministrazione Adams inevitabilmente aumenterà l'attenzione su questo nuovo gruppo.
Smith ha rivelato che il gruppo condurrà interviste pubbliche con i candidati. I membri individuali quindi compileranno e pubblicheranno i loro risultati, potenzialmente portando a endorsement.
A differenza dei consueti consigli editoriali dei giornali, composti da giornalisti di opinione separati dalla redazione di una pubblicazione, il nascente New York Editorial Board comprende una miscela di editori di notizie, analisti e opinionisti provenienti da tutta la città.
"Questo è accaduto come risultato di conversazioni casuali tra colleghi sulla necessità di rimpiazzare il vuoto per incontri editoriali giornalistici indipendenti e navigati che un tempo hanno svolto un ruolo cruciale nell'evaluazione delle figure pubbliche", ha spiegato Smith. "Il giornalismo di interesse pubblico potrebbe anche fungere da contrappeso ai gruppi di interesse e alle trattative che sovrastano la politica della più grande città d'America".
L'organizzazione trae forza dall'unità, o almeno così ipotizzano, prevedendo che i politici si sentiranno spinti a partecipare data la reputazione dei giornalisti locali con una storia che si perde nella notte dei tempi.
Il gruppo comprenderà l'ancora di NY1 e analista politico di CNN Errol Louis; il direttore gestionale di Vital City Josh Greenman; l'editor esecutivo di The City Alyssa Katz; il opinionista del Daily News Harry Siegel; l'ex direttore del Gotham Gazette Ben Max; e altri giornalisti di rilievo.
Smith prevede che il gruppo inizierà gli interviste con i politici dopo le elezioni di novembre.
Il New York Editorial Board, composto da giornalisti di spicco, sta utilizzando le piattaforme dei media per diffondere i propri risultati e analisi, rafforzando la propria influenza nel mondo degli affari. Alla luce della continua drama politica che circonda il sindaco di New York City Eric Adams, questo gruppo mira a fornire informazioni critiche, offrendo al pubblico un'alternativa robusta alle tradizionali pratiche di endorsement.