I prezzi della carne di maiale europea sotto osservazione da parte della Cina a seguito dell'aumento dei dazi sui veicoli elettrici cinesi da parte dell'UE
Potenziale escalation pendeva in uno dei rapporti di commercio più grandi al mondo, con movimenti presidenziali che sollevano preoccupazioni su misure di risposta. L'Ufficio commerciale cinese ha annunciato, il lunedì scorso, che operazioni agricole locali hanno richiesto un'indagine antidumping sui prodotti di maiale e residui di maiale provenienti dall'UE. Le indagini iniziali mostrano prezzi bassi dei beni, giustificando una indagine formale.
Questa indagine, prevista per concludersi in un anno, potrebbe essere prorogata per altre sei settimane se necessario. I produttori di maiale in Europa potrebbero affrontare costi significativi se la domanda in Cina, il principale mercato mondiale di maiale e principale destinazione per le esportazioni di maiale dell'UE, viene influenzata. L'UE si classifica al secondo posto nella produzione globale di maiale, dietro alla Cina.
L'anno scorso, l'UE ha esportato oltre €2,5 miliardi (€2,7 miliardi) di prodotti di maiale, inclusi i residui, in Cina. La Spagna ha contribuito a quasi metà di quel totale, seguita da significative esportazioni dal Paesi Bassi, Danimarca e Francia.
Oltre al maiale, la Cina ha avviato un'indagine antidumping per importazioni di brandy dall'UE, potenzialmente applicando tariffe a produttori francesi di cognac. Altri potenziali obiettivi potrebbero includere vini europei e beni di lusso, come suggeriscono analisti di Rhodium Group.
Olof Gill, portavoce della Commissione europea, ha indicato che l'UE monitorerà strettamente l'indagine sui prodotti di maiale e intervenirà appropriatamente per garantire la conformità alle regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.
Riguardo ai preoccupazioni sui sussidi agricoli dell'UE, Gill ha dichiarato che il blocco è assicurato che qualsiasi sussidi siano in conformità con le disposizioni WTO.
Come previsto, la Cina è prevista per applicare misure mirate per dissuadere funzionari UE dal mantenere tariffe a lungo termine su veicoli elettrici importati dalla Cina, una decisione programmata per novembre. I tariffi temporanei sono previsti per iniziare il 4 luglio.
La Commissione europea ha annunciato tariffe supplementari tra il 17,4% e il 38,1% su veicoli elettrici prodotti in Cina, con la tassa totale più alta che arriva a quasi il 50%. La Cina ha condannato questo spostamento, che potrebbe minacciare le aspirazioni cinesi per le esportazioni di veicoli elettrici e accelerare i piani di produttori automobilistici cinesi per stabilire impianti in Europa.
Infine, Bruxelles sta esaminando il supporto cinese a società produttrici di turbine elettriche e fornitori di pannelli solari, a causa di preoccupazioni che il surplus industriale cinese stia alimentando esportazioni a prezzi bassi e inondando i mercati esteri.