- Von der Leyen deve affrontare potenziali ostacoli per raggiungere il suo obiettivo di una maggiore partecipazione femminile.
La Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen potrebbe incontrare ostacoli nel suo tentativo di raggiungere un equilibrio di genere nella sua nuova squadra di leadership a causa della scarsa cooperazione dei paesi membri. Con la scadenza delle nomine che si avvicina, più della metà dei governi ha proposto candidati esclusivamente maschili per il Collegio dei Commissari a 27 membri, con ciascun paese autorizzato a nominare un commissario, compresa von der Leyen e la già nominata Rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri, Kaja Kallas.
Se le nomine rimangono invariata, il nuovo Collegio potrebbe finire per essere composto da circa due terzi di uomini. Attualmente, 12 dei 27 membri della Commissione sono donne. La Commissione UE impiega circa 32.000 dipendenti responsabili della proposta di nuove leggi UE e del monitoraggio dell'applicazione dei trattati europei.
Ignorando le richieste della Germania
La Presidente von der Leyen, appena rieletta, aveva chiesto ai capi di stato e di governo dei paesi UE di nominare sia uomini che donne per promuovere l'equilibrio di genere all'interno della Commissione, con eccezioni per i governi che rinominavano i loro commissari attuali. Paesi come la Francia, l'Ungheria e la Lettonia lo hanno fatto.
Ad esempio, la Francia ha nominato il Commissario per il Mercato Interno Thierry Breton, mentre l'Ungheria e la Lettonia hanno rinominato il Commissario per l'Allargamento Oliver Varhelyi e il Commissario per il Commercio Valdis Dombrovskis, rispettivamente. Infine, la Danimarca ha annunciato che avrebbe inviato il suo ministro attuale per la Cooperazione allo Sviluppo, Dan Jørgensen, come nuovo Commissario UE a Bruxelles, con la Primo Ministro Mette Frederiksen che giustifica il fatto che non c'è bisogno di sentirsi in colpa per la mancanza di una candidata donna, poiché la Danimarca è rappresentata nella Commissione da Margrethe Vestager da anni.
La Bulgaria è l'unico paese ad aver proposto pubblicamente sia candidati maschili che femminili, indicando l'ex Ministro degli Esteri Ekaterina Sachariewa e l'ex Ministro dell'Ambiente Julian Popow. Lo stato delle nomine dell'Italia e del Belgio rimane incerto, con aspettative che l'Italia potrebbe nominare Raffaele Fitto come nuovo Ministro per gli Affari Europei nel governo della Primo Ministro Giorgia Meloni.
L'equilibrio di genere: un'impossibilità?
Frustrata da queste azioni, von der Leyen ritiene che i paesi membri non stiano agendo responsabilmente. Tuttavia, riconosce che i governi non sono legalmente obbligati a conformarsi alla sua richiesta di parità di genere. Il Trattato UE richiede solo che la Commissione rifletta "la diversità demografica e geografica dell'Unione nel suo insieme", senza menzioni esplicite dell'equilibrio di genere.
Il processo di selezione dei Commissari segna il culmine del riempimento di posizioni politiche di vertice dopo le elezioni europee di giugno. Von der Leyen è stata rinominata e eletta come Presidente del potente corpo poco dopo dal Parlamento Europeo. Dopo aver accettato le nomine dei governi per i posti di Commissario e distribuito i portafogli, lei ha ancora la possibilità di fare pressione nominando un'altra donna. I membri della Commissione dovrebbero svolgere i loro compiti in modo indipendente mentre i loro paesi d'origine generalmente cercano di assicurarsi posizioni di primo piano con i loro candidati.
Pressione sui paesi membri
Recenti rapporti suggeriscono che Von der Leyen abbia proposto di alterare la nomina del commissario attuale della Malta, Helena Dalli, in cambio di un portafoglio più desiderabile invece di assegnarlo a Glenn Micallef. Von der Leyen è rimasta silente sul processo di selezione in corso, con i suoi portavoce che confermano solo che sta conversando con i candidati nominati e che è probabile che assegni i portafogli entro il 11 settembre. Per la prima volta, ci saranno commissari che si occupano di argomenti come la difesa e l'edilizia.
Rischio di danno alla reputazione
L'esperto di diritto UE italiano Alberto Alemanno ha avvertito che una Commissione prevalentemente maschile potrebbe minare l'autorità del Presidente della Commissione UE. Ha consigliato a Von der Leyen di esprimere la sua insoddisfazione ai capitali nazionali e di chiedere elenchi di candidati immediati per minimizzare il potenziale danno alla sua reputazione e a quella dell'UE.
Secondo Alemanno, candidati maschili deboli potrebbero faticare ad ottenere l'approvazione del Parlamento Europeo, costringendo i governi a nominare nuovi candidati, potenzialmente ritardando l'inizio della nuova Commissione durante un periodo geopoliticamente significativo. La nuova Commissione guidata da Von der Leyen è prevista per iniziare le operazioni il 1° novembre, poco prima delle elezioni presidenziali USA.
Despite President von der Leyen's requests for gender balance within the Commission, nations like France have only proposed male candidates, contributing to the potential imbalance. If the nominations remain as they are, the new College of Commissioners may see a two-thirds male representation, contradicting the EU's efforts towards gender equality.