Michael Jackson ha un'eredità estremamente complicata, e se volete qualcosa che ne affronti il lato più oscuro, cercate altrove che in "Thriller 40". Nel nuovo documentario, il regista Nelson George ha realizzato una celebrazione senza mezzi termini del genio musicale di Jackson e dell'album di riferimento che lo ha proiettato in una stratosfera pop in cui pochi potevano mettergli i guanti. - 'Thriller 40' riporta l'attenzione sull'arte di Michael Jackson, non sull'artista
Evitando le questioni filosofiche sulla separazione tra l'arte e l'artista, "Thriller 40" può concentrarsi sulla musica e su tutti gli altri modi in cui Jackson ha influenzato l'industria, e meno sull'uomo stesso. Questo include interviste a talenti come Usher, Mary J. Blige e Will.I.Am, l'ultimo dei quali ha definito "Thriller" come "il progetto definitivo della musica pop moderna".
Forse la cosa più impressionante è che George (autore del libro "Thriller: The Musical Life of Michael Jackson") riesce a trasmettere contemporaneamente il tremendo impatto di "Thriller" all'epoca - contribuendo tra l'altro all'integrazione di MTV, che fino ad allora aveva privilegiato gli artisti bianchi - e la sua influenza persistente. È sorprendente, ad esempio, vedere spezzoni di video dei BTS che copiano chiaramente i passi di danza di Jackson, e poi ascoltare la ballerina Misty Copeland che analizza le sue coreografie e i suoi movimenti.
Il documentario include un po' di contesto sui Jackson 5, soprattutto per far capire che il successo di Jackson come artista solista non era affatto una conclusione preordinata. Il suo successo con l'album "Off the Wall" del 1979 fu un mero teaser di ciò che sarebbe venuto - l'esplosione di successi del suo successivo disco "Thriller" del 1982, tra cui la title track, "Bille Jean" e "Beat It".
La sequenza più elettrica del film riguarda l'esibizione di Jackson allo show per l'anniversario della Motown nel 1983, che fece "impazzire" la sala, come ricorda un partecipante, e spinse l'allora critico musicale del Los Angeles Times Robert Hilburn a chiedere se fosse stato usato qualche effetto speciale o trucco scenico per permettere a Jackson di "camminare sulla luna", un'esibizione che, secondo un frammento di un'intervista con Jackson, provocò una telefonata di congratulazioni da parte della leggenda della danza Fred Astaire.
"Thriller 40" è pieno di questo tipo di aneddoti, interviste rare e filmati dietro le quinte sia delle canzoni che dei video musicali, come la lotta di Jackson per girare "Thriller" con un budget allora inaudito di 1,2 milioni di dollari, l'arruolamento del regista John Landis (che è tra gli intervistati) perché gli era piaciuto "Un lupo mannaro americano a Londra".
Il vero peccato nel guardare "Thriller 40" è tutto ciò che è successo per offuscare la memoria di Jackson, in un modo che impedisce a molti di pensare al suo talento sbalorditivo quando sentono il suo nome.
Jackson non è l'unico artista avvolto dallo scandalo e la passione dei suoi ardenti difensori non si è raffreddata dopo la sua morte nel 2009, come dimostra la loro risposta al documentario del 2019 "Leaving Neverland", che la famiglia Jackson ha liquidato come un "linciaggio pubblico". La famiglia sta anche collaborando al progetto di una biografia cinematografica annunciata all'inizio di quest'anno, in cui Jackson sarà ritratto da suo nipote, Jafaar Jackson.
In vita, le eccentricità di Jackson e le successive e più gravi accuse di abusi hanno spesso oscurato il suo lavoro. "Thriller 40" riporta consapevolmente ed efficacemente l'attenzione sulla musica e sulle emozioni che ha regalato come artista. Per quanto riguarda la capacità di tenere a bada il resto della sua storia durante la visione, ciò dipenderà probabilmente dal proprio livello di fandom di Jackson.
"Thriller 40" sarà trasmesso in anteprima il 2 dicembre su Paramount+ e alle 20.00 ET dello stesso giorno su Showtime.
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Fonte: edition.cnn.com
