'The Walking Dead' inizia ad arrancare verso la sua fine. Ma non morirà presto
In effetti, "la fine", in questo caso, sarà in qualche modo fuorviante, con diversi personaggi chiave già impegnati in serie spinoff destinate a essere lanciate dopo la conclusione dello show. Senza contare "Fear the Walking Dead", che si avvia verso l'ottava stagione, uno dei tre titoli collegati (insieme a "The Walking Dead: World Beyond" e "Tales of the Walking Dead") precedentemente presentati.
Gli show in arrivo hanno subito alcuni cambiamenti, e forse la novità più grande è che un progetto che unisce la star originale Andrew Lincoln (alias Rick) e Danai Gurira (Michonne) sta prendendo la strada della serie. I due avrebbero dovuto essere protagonisti di un trio di film teatrali - rivelati quando Lincoln ha lasciato lo show nel 2018 - prima dell'annuncio al Comic-Con di luglio che il loro ritorno sarebbe avvenuto in forma episodica attraverso il servizio di streaming del network, AMC+.
Anche un'altra coppia di alto profilo, quella formata da Daryl (Norman Reedus) e Carol (Melissa McBride), ha subito un cambiamento importante, con la McBride che si è ritirata dal progetto per motivi logistici. Inoltre, c'è l'improbabile combinazione di Negan (Jeffrey Dean Morgan) e Maggie (Lauren Cohan) in una terza serie - improbabile perché lei nutre un comprensibile rancore per il fatto che lui ha picchiato a morte il marito con una mazza da baseball nella settima stagione.
Da quando la serie ha debuttato nella notte di Halloween del 2010, il cast ha subito notevoli cambiamenti e molte perdite, e si sospetta che ci saranno altri sacrifici prima della fine.
Detto questo, i vari spinoff sembrano smorzare un po' la suspense su ciò che accadrà - e su chi sopravviverà - nel corso di questa serie finale di episodi, che vede il gruppo principale coinvolto nella minaccia nota come Commonwealth, una comunità insolitamente avanzata per questi tempi post-apocalittici, ma ancora gestita da persone terribili.
Francamente, il franchise nato dai fumetti dello scrittore Robert Kirkman e dell'artista Tony Moore trarrebbe quasi sicuramente beneficio dal perseguire un profilo più basso, ma la AMC ha risposto al successo dello show sfruttandolo in ogni modo immaginabile, compresi altri media. Abbagliata dal sogno di una propria "Guerre stellari", la rete si è lanciata in un "universo" di "Walking Dead", forse il termine più abusato nell'attuale panorama dell'intrattenimento.
Sebbene la serie di punta si sia notevolmente raffreddata rispetto al suo periodo di massimo splendore - quando si classificava come lo show più visto in TV, praticamente inaudito per una rete via cavo di base, con una media di oltre 14 milioni di spettatori al suo apice - rimane un'attrazione formidabile e un peso massimo per i social media.
La promessa di un "finale", anche se in realtà non lo è, di una stagione che - divisa in tre parti - è iniziata più di un anno fa, creerà quasi sicuramente un punto di inflessione e alimenterà l'interesse per gli ultimi episodi.
Tuttavia, se il titolo si è sempre riferito tanto agli straccioni quanto ai mostri che li avrebbero trasformati in prede, "The Walking Dead" potrebbe anche riferirsi all'attuale natura indistruttibile del franchise. E nonostante il clamore che circonda la sua marcia verso questo traguardo arbitrario, state certi che l'impegno della AMC nei confronti della televisione zombie-fied non andrà da nessuna parte.
"The Walking Dead" inizia i suoi otto episodi finali il 2 ottobre alle 21.00 ET su AMC.
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Fonte: edition.cnn.com