'The Terminal List' incastra Chris Pratt in una serie senza uscita nei panni di un diverso tipo di vendicatore
Tratta da un romanzo di Jack Carr, la serie vede Pratt nei panni di James Reece, un tenace Navy SEAL il cui plotone cade in un'imboscata e viene decimato durante una missione segreta. Reece torna a casa emotivamente segnato, prima di scoprire che la sua unità potrebbe essere stata vittima di un esperimento andato male, che lo ha lasciato alle prese con un trauma cognitivo che offusca i suoi ricordi.
Come se non bastasse, Reece ha un motivo in più per cercare i responsabili, cosa che fa con l'aiuto di un amico ed ex SEAL (Taylor Kitsch) e mantenendo i contatti con una giornalista investigativa (Constance Wu), che vuole la storia quasi quanto le persone che Reece sta eliminando lo vogliono in custodia.
Quello che ne consegue è un brutto affare, mentre Reece (che sembra possedere un pozzo senza fondo di risorse, ma perché preoccuparsi dei dettagli?) scava a fondo tra gli strati di ciò che è accaduto, dovendo fare i conti con un orologio in tilt in termini di condizioni di salute e di quanto a lungo potrà rimanere concentrato e in salute per portare a termine il compito che gli è stato affidato. Questa strada non segue esattamente un percorso rettilineo, ma piuttosto tratteggiato, con occasionali deviazioni per andare a uccidere persone che emergono come responsabili o complici del complotto.
Prodotto, tra gli altri, dallo sceneggiatore David DiGilio e dal regista Antoine Fuqua ("Training Day"), "The Terminal List" risulta estremamente banale, dai flashback e dalle visioni nebulose di Reece al cinismo che circonda chi detiene il potere, che si tratti di funzionari governativi, magnati aziendali o appaltatori militari che antepongono i profitti e le carriere alle vite dei soldati.
Prendendo una pausa dalla frequentazione dei dinosauri e dei suoi amici della Marvel, Pratt affronta tutto questo con serietà e determinazione, ma si ritrova a interpretare un terminator in carne e ossa con poche sfumature di grigio incorporate nel programma - una mancanza di dimensione che è caratteristica dell'intero esercizio.
In effetti, più che altro "The Terminal List" ricorda la struttura di un vecchio film di Chuck Norris o Charles Bronson, il tipo di film di base di serie B che difficilmente desiderava essere allungato in più parti, il che è sicuramente un segno dei tempi dello streaming, se non necessariamente del progresso.
A parte queste considerazioni, "The Terminal List" rappresenta un po' un colpo per Amazon proprio per il valore di richiamo della partecipazione di Pratt, che mette una star del cinema in primo piano. Tuttavia, con così tante opzioni superiori, lasciare questa serie senza prospettive fuori dalla lista degli spettatori non significherà perdere molto.
"The Terminal List" debutta il 1° luglio su Amazon.
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Fonte: edition.cnn.com