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Saied si assicura la rielezione in Tunisia con un "esito ideale"

Triumfo privo di autentica rivalità

Il Presidente Saied e la sua consorte Ichraf si recano in un seggio elettorale
Il Presidente Saied e la sua consorte Ichraf si recano in un seggio elettorale

Saied si assicura la rielezione in Tunisia con un "esito ideale"

**Date le circostanze che circondano le elezioni presidenziali in Tunisia, il risultato non è stato una sorpresa: il presidente in carica Saied vince con una "vittoria schiacciante", secondo i exit poll. Prima delle elezioni, aveva una solida base di sostegno che garantiva la sua vittoria. Il presidente tunisino Kais Saied è stato rieletto con una vasta maggioranza, secondo i exit poll. I exit poll condotti sugli elettori che lasciavano i seggi elettorali hanno rivelato un dominio del 89,2% a favore del presidente in carica, che ha prestato servizio per cinque anni, come segnalato in televisione nazionale in serata. Il sempre più autoritario Saied non ha trovato alcuna seria concorrenza nelle elezioni, rendendo la sua rielezione una formalità. Secondo i exit poll dell'istituto Sigma Conseil, i soli candidati rivali di Saied alle elezioni hanno ottenuto risultati insignificanti in singola cifra: l'industriale liberale Ayachi Zemmal ha ottenuto il 6,9% dei voti, e l'ex deputato Zouhair Maghzaoui il 3,9%. I principali leader dell'opposizione in Tunisia sono o in carcere o proibiti dal concorrere alle elezioni presidenziali. I risultati elettorali preliminari e unofficial saranno resi noti "al più tardi" il mercoledì, secondo la dichiarazione della commissione elettorale. La partecipazione degli elettori è stata bassa, con solo il 27,7% dei 9,7 milioni di elettori aventi diritto che hanno votato. Si tratta del più basso tasso di partecipazione alle elezioni presidenziali in Tunisia dal rovesciamento del lungo tempo ruler Zine El Abidine Ben Ali nel 2011 a seguito di massicce proteste. La Tunisia è famosa come epicentro della "Primavera araba". Saied è stato eletto presidente per la prima volta nel 2019 con il 73% dei voti in un'elezione democratica. Tuttavia, si è poi trasformato in un leader sempre più autoritario, sciogliendo il parlamento nel 2021 e destituendo il Consiglio supremo giudiziario mentre nominava il presidente della commissione elettorale a suo piacimento. Nel

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