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Regole sul deficit: L'UE rinvia la decisione - Francia fiduciosa

I ministri delle Finanze dell'UE hanno rinviato le discussioni sulle nuove regole in materia di deficit e debito. "Le basi per un accordo sono state gettate", ha spiegato venerdì sera un diplomatico dell'UE a Bruxelles, riferendosi alla Presidenza del Consiglio spagnola. Gli Stati membri...

Lindner (a destra) e Le Maire a Berlino in settembre.aussiedlerbote.de
Lindner (a destra) e Le Maire a Berlino in settembre.aussiedlerbote.de

I ministri delle Finanze dell'UE hanno rinviato le discussioni sulle nuove regole in materia di deficit e debito. "Le basi per un accordo sono state gettate", ha spiegato venerdì sera un diplomatico dell'UE a Bruxelles, riferendosi alla Presidenza del Consiglio spagnola. Gli Stati membri volevano ora esaminare la proposta di compromesso da un punto di vista legale. Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire si è detto fiducioso che un accordo sarà raggiunto "entro la fine dell'anno". - Regole sul deficit: L'UE rinvia la decisione - Francia fiduciosa

Secondo la Francia, Germania e Francia si sono avvicinate. "Abbiamo fatto progressi decisivi", ha sottolineato Le Maire dopo otto ore di negoziati a Bruxelles. L'UE aveva inizialmente puntato a raggiungere un accordo entro venerdì.

Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner (FDP) ha sottolineato giovedì di essersi recato all'incontro con la volontà di raggiungere un accordo, ma che ci sono ancora differenze con Parigi. Sebbene Germania e Francia fossero "al 90%" d'accordo, il restante 10% potrebbe essere "molto decisivo".

Nel novembre 2022, la Commissione europea ha proposto una riforma del Patto di stabilità e crescita per rendere più flessibili le regole sul debito che risalgono a 25 anni fa. Il tempo è essenziale: senza un accordo, le vecchie regole torneranno in vigore il 1° gennaio. L'UE le aveva sospese durante la pandemia di coronavirus per consentire ai Paesi di ricevere miliardi di aiuti per le loro economie.

La Francia e i Paesi dell'Europa meridionale, come l'Italia, chiedono che le norme siano il più possibile allentate per creare spazio per gli investimenti. Germania, Austria e altri paesi, invece, spingono per una riduzione affidabile del debito per evitare che si ripeta la crisi dell'euro iniziata nel 2010.

I cosiddetti criteri di Maastricht rimarranno invariati nella riforma del Patto di stabilità: Un nuovo debito annuale massimo del tre per cento del prodotto interno lordo (PIL) e un debito totale massimo del 60 per cento per ogni Stato. Particolarmente controversa è la questione della rapidità con cui gli Stati membri devono ridurre i loro deficit in caso di mancato rispetto.

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Fonte: www.stern.de

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