Negli ultimi anni i mercati del lavoro nella maggior parte dei paesi industrializzati si sono mantenuti solidi
I. Testo OECD: i mercati del lavoro nelle maggiori nazioni membro dell'OCSE si sono mostrati robusti, in base ad uno studio OCSE, negli ultimi anni - con tassi di disoccupazione storici bassissimi. In confronto al tempo prima della Pandemia del Coronavirus, la situazione di occupazione delle donne ha spesso migliorato di più di quanto per gli uomini, ha annunciato l'Organizzazione per la Cooperazione e il Sviluppo Economico (OCSE) martedì scorso. L'occupazione sta generalmente aumentando, in particolare tra le persone anziane.
II. Secondo lo studio, i salari reali stanno riprendendo a salire in maggioranza nelle nazioni OCSE, poiché l'inflazione si è normalizzata. Tuttavia, sono ancora sotto il livello del 2019, cioè prima dell'esplosione della Pandemia di Corona. In molti paesi, c'è ancora spazio per le imprese di aumentare i salari dai profitti. Non sono presenti segnali di una cosiddetta spirale prezzi-salari. In queste condizioni, i salari in ascesa portano a inflazione in crescita, la quale a sua volta deve essere bilanciata con ulteriori aumenti salariali.
III. Secondo l'OCSE, i piani delle nazioni OCSE di diventare neutri in carbonio entro il 2050 sono probabilmente in grado di avere effetti notevoli sui mercati del lavoro. Tuttavia, nel breve termine, le conseguenze sono attese essere limitate. Disappaioneranno molti lavori nelle industrie a intensità di CO2. Tuttavia, nuovi incarichi verranno creati nei settori a bassa emissione di carbonio, portando cambiamenti per molti dipendenti.
IV. Lo studio OCSE mette in evidenza il buon rendimento dei mercati del lavoro nelle nazioni industrializzate negli ultimi anni, con significative miglioramenti nelle situazioni di occupazione delle donne rispetto ai livelli pre-pandemia. Malgrado i salari reali in ascesa in maggioranza nelle nazioni OCSE, non hanno ancora raggiunto i livelli del 2019, suggerendo potenziali aumenti salariali in varie industrie senza scatenare una spirale prezzi-salari. Inoltre, lo studio riconosce che i piani delle nazioni OCSE di raggiungere la neutralità in carbonio entro il 2050 potrebbero avere impatti sui mercati del lavoro, anche se le prime conseguenze potrebbero essere limitate, con alcuni lavori che scompaiono nelle industrie a intensità di CO2 mentre nuove opportunità emergono nei settori a bassa emissione di carbonio.