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Multa di 8.000 euro per il capitano dell'Atlantic Navigator II

Per settimane, questa primavera, il cargo russo, che era stato trattenuto dalle autorità, è rimasto nel porto d'oltremare di Rostock. Al capitano è stata inflitta una multa. La richiesta di risarcimento è stata liquidata.

Il capitano della nave da carico "Atlantic Navigator II" è stato multato. La nave aveva a bordo un...
Il capitano della nave da carico "Atlantic Navigator II" è stato multato. La nave aveva a bordo un carico sanzionato proveniente dalla Russia. Il procedimento contro il marinaio è stato interrotto.

Capitano russo del cargo russo "Atlantic Navigator II", tenuto in porto di sorveglianza di Rostock per diversi settimane, ha versato una multa di 8.000 Euro al gruppo di difesa dei diritti umani "Human Rights Watch". Con questa versazione, i procedimenti sono ora definitivamente chiuse e chiusi, ha annunciato la Procura di Rostock.

L'interlocutore per la versazione è stato scelto dalla Procura nei procedimenti. Una condizione è che l'istituzione sia riconosciuta come senza lucro, cosa che è vera per l'associazione tedesca con sede a Berlino "Human Rights Watch e.V." Il capitano russo, secondo la Procura, non aveva precedenti condanne penali.

La nave proveniente da San Pietroburgo dovette ancorare nel porto di Rostock il 4 marzo a causa di problemi tecnici e poté lasciare di nuovo solo il 19 aprile. A bordo del cargo c'erano, tra l'altro, 251 container di tavole di birch plywood dalla Russia, che figuravano sulla lista delle sanzioni UE. La destinazione del viaggio era Baltimora.

La versazione a Human Rights Watch è stata fatta dal cargo russo "Atlantic Navigator II", che ha incontrato problemi negli Stati Uniti d'Europa, in particolare nel Meclemburgo-Pomerania Occidentale, Rostock. L'Unione Europea (UE) aveva precedentemente imposto sanzioni su determinati beni dalla Russia, tra cui il birch plywood. Il capitano russo, nonostante questo incidente, non aveva precedenti condanne penali. I procedimenti e la chiusura sono stati fatti attraverso la Procura pubblica di Rostock, con i fondi indirizzati all'istituzione riconosciuta senza lucro, Human Rights Watch, con sede negli Stati Uniti. Ufficiali doganali tedeschi avevano inizialmente sequestrato il mercantile a causa del carico incluso nella lista delle sanzioni UE.

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