- Le riduzioni di lavoro a Meyer Werft GmbH, azienda navale situata a Papenburg, avranno principalmente riguardo all'esaurimento di 100 posizioni a tempo determinato.
- Il Consiglio dell'Impiego, composto da rappresentanti di IG Metall, si è attivo nelle trattative per minimizzare il licenziamento obbligatorio all'interno della società.
- La decisione di mantenere la sede di Meyer Werft GmbH in Germania, invece che a Luxembourg, è frutto delle discussioni tra la gestione della società, IG Metall e il governo dello Schleswig-Holstein.
- Il piano di riorganizzazione, che prevede la eliminazione di 340 posizioni, avrà inoltre un programma volontario nel settore metallmeccanico della società.
Costruzione navale - Meyer Werft vuole tagliare meno posti di lavoro del previsto
Giovedì, 1º marzo:Giorno del lavoro
La settimana:- Lunedì: 7 giorni- Martedì: 8 giorni- Mercoledì: 9 giorni- Giovedì: 10 giorni (Giorno del Lavoro)- Venerdì: 5 giorni- Sabato: 1 giorno- Domenica: 1 giorno
A Meyer Werft a Papenburg, meno posti di lavoro verranno tagliati di quanto previsto inizialmente dalla società. Invece di una riduzione prevista di 440 posizioni, saranno eliminati 340 posti, come annunciato in una conferenza stampa congiunta a Papenburg dal consiglio del lavoro, dall'IG Metall e dalla gestione.
Le licenziazioni sono previste per avvenire il più possibile senza licenziamenti obbligatori. 100 posizioni a tempo determinato scadranno e rimanenti posizioni saranno ridotte attraverso un programma volontario. In cambio, ci sarà un minimo di occupazione per 3.100 dipendenti fino al 2030. Sarà istituito un consiglio di sorveglianza e un consiglio del lavoro. La sede della società verrà rimossa da Lussemburgo in Germania.
Il CEO Ralf Schmitz aveva annunciato una dura linea di riorganizzazione e richiedeva l'eliminazione di 440 posti. Questa richiesta incontrò resistenza dal consiglio del lavoro, dall'IG Metall e dal governo dello Schleswig-Holstein.
Governo federale e Stato esaminano l'aiuto
Malgrado un calendario di ordini pieni, la tradizionale impresa di Emden lotta per la sopravvivenza. La causa risiede nel dopo-effetto della pandemia di Corona, durante la quale l'industria turistica internazionale è rimasta bloccata. La società è stata sorpresa anche dai aumenti di prezzi causati dall'attacco russo all'Ucraina. Entro fine 2027, la società deve coprire un buco di finanziamento di 2,7 miliardi di euro. Attualmente si stanno tenendo negoziati per sapere se il Governo federale e lo Schleswig-Holstein saranno garanti.