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Le forze militari americane hanno eliminato con successo tre navi da guerra Houthi.

Dopo l'attacco alla portaerei...

Il cacciatorpediniere missilistico guidato classe Arleigh Burke USS Laboon è una delle tante navi...
Il cacciatorpediniere missilistico guidato classe Arleigh Burke USS Laboon è una delle tante navi statunitensi attualmente dispiegate nel Mar Rosso.

Le forze militari americane hanno eliminato con successo tre navi da guerra Houthi.

Gli ribelli hutiti yemeniti continuano a bombardare impianti civili e militari nella Rosso Mare, minacciando, secondo le affermazioni, una nave da battaglia statunitense. Tuttavia, gli Stati Uniti negano strenuamente questo, affermando che nelle ultime 24 ore sono state distrutte diverse imbarcazioni appartenenti al gruppo hutiti nella Rosso Mare.

Nel comunicato della Central Command statunitense (CENTCOM), tre navi da carico disabitate, sostenute da Iran e controllate dai hutiti, hanno subito il loro destino nella Rosso Mare. Inoltre, i hutiti hanno lanciato tre missili antinave balistici antisommergibile nel Golfo di Aden, ma non sono state segnalate ferite o gravi danni su navi statunitensi, alleato o commerciali.

Il CENTCOM ha respinto le più recenti affermazioni delle forze hutiti di un attacco riuscito all'portaerei Dwight D. Eisenhower. Le affermazioni sono state ritenute del tutto infondate.

Inoltre, i hutiti si sono attribuiti la responsabilità degli attacchi a obiettivi israeliani. Hanno dichiarato, in collaborazione con il gruppo militante iracheno "Resistenza Islamica", l'assalto a quattro navi al porto di Haifa, una città israeliana.

Un comunicato di stampa del portavoce hutiti Yahya Saree ha rivelato l'attacco di due navi cisterna e due navi mercantili al porto di Haifa, affermando che le navi appartenevano a società che violavano il divieto di accesso ai porti di Haifa delle terre occupate dalla Palestina.

I hutiti si sono anche orgogliosamente auto-proclamati autori dell'attacco al cargo "Shorthorn Express" nel Mar Mediterraneo con droni, affermando che gli attacchi erano precisi e diretti. Tuttavia, non ci fu una reazione immediata delle forze militari israeliane, né una verifica indipendente degli attacchi.

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