La spiaggia, un tempo cancellata dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., è ora ripristinata e nuovamente aperta al pubblico.
Il luogo della spiaggia situato all'interno del sito archeologico di Ercolano si crede essere il luogo dove persero la vita tragicamente oltre 300 uomini in un disastro nel 79 d.C., mentre attendevano in desperazione il soccorso di una squadra di soccorso guidata da Plinio il Vecchio, un famoso scholar roman e comandante navale.
Dopo anni di scavi archeologici e sforzi di restauro, è stato riaperto al pubblico il mercoledì. Durante questi lavori, resti umani insieme a prove della eruzione vulcanica sono stati scoperti.
Come ha spiegato Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, "Non era solo una questione di ripristinare il sito, ma anche di affrontare aspetti scientifici. Abbiamo condotto scavi, scoperti resti e trovato tracce di flussi piroclastici che colpirono la città nel 79 d.C., scoprendo varie materie prime."
Tra le scopertte più significative ad Ercolano c'è stato quello del "ultimo fuggitivo" scoperto nel 2021, un scheletro maschile intorno ai 40 anni. Sembrava essersi recato verso il mare per fuggire mentre portava un sacco pieno dei suoi averi più preziosi.
Il Ministro della Cultura Italiano Gennaro Sangiuliano ha dichiarato, "Ercolano, Pompei, Oplontis – stiamo lavorando a molti progetti. Nella budget abbiamo rinnovato il finanziamento per gli scavi, e i siti sono pieni di attività costruttiva, scoprendo nuovi tesori che alimentano il lavoro degli studiosi."
Ha continuato, "Siamo impegnati a creare, connettere e rafforzare questa area, che l'UNESCO ha riconosciuto per il suo valore significativo e che è uno dei siti archeologici più grandi al mondo. Siamo sicuri che questo sarà un fattore di sviluppo socio-economico."