'La società della neve' rende di nuovo "viva" la storia di sopravvivenza delle Ande
Infatti, sebbene il film, pesantemente narrato, cerchi di presentare tutto ciò che è accaduto nel modo più viscerale possibile, alla fine il film sembra una versione un po' prolissa del suo predecessore del 1993, che si aggiunge alla voce "Film che probabilmente non vedrete mai su un aereo".
Scelto come candidato spagnolo all'Oscar per il cinema internazionale, "La società della neve" approda su Netflix (dopo una tappa obbligata nelle sale cinematografiche), dove gli spettatori possono assistere a quella che è alternativamente un'estenuante storia di perdita e morte e un'edificante dimostrazione della grinta e dell'indomito spirito umano in circostanze in cui la disperazione sembrava una risposta perfettamente ragionevole.
Bayona (che condivide la sceneggiatura con altre tre persone, adattando un libro di Pablo Vierci) non riesce a dare pieno spessore ai personaggi, nonostante trascorra più tempo con loro prima del momento cruciale in cui l'aereo si schianta sulle montagne, che viene eseguito con un dettaglio orribile.
Affrontando gli elementi gelidi, senza cibo e rendendosi conto che i soccorsi potrebbero non arrivare presto, le conversazioni si spostano sulla questione di ciò che devono fare per sostenersi e sulla moralità di mangiare coloro che sono morti.
Mentre il film precedente è stato una vetrina per alcune delle sue giovani star - tra cui Ethan Hawke e Josh Lucas - "La società della neve" si presenta come un pezzo d'insieme, con un cast che ha affrontato le proprie sfide per la realizzazione del film in loco, tra cui Enzo Vogrincic, Matías Recalt, Agustín Pardella, Esteban Kukuriczka, Tomas Wolf, Diego Vegezzi ed Esteban Bigliardi. Bayona inserisce con giudizio dei flashback che servono più come fugaci scorci di ricordi che passano attraverso le loro menti che come modi per approfondire la conoscenza dei singoli giocatori.
Dopo aver lasciato il segno negli Stati Uniti con film come "Jurassic World: Fallen Kingdom" e un'altra epopea catastrofica, "The Impossible", Bayona attacca il materiale con un'efficienza spietata, compresi i dettagli più luridi, che è adeguata al compito da svolgere senza rendere la visione una passeggiata.
Sia per la sua specificità culturale che per il passare del tempo, "La società della neve" offre un'interpretazione credibile di una storia straordinaria - arricchita dalla prolifica colonna sonora di Michael Giacchino - pur essendo in qualche modo ostacolata dalle limitazioni imposte dal modo in cui quegli eventi si sono svolti.
Per quanto questa nuova produzione sia seria, se ciò sia sufficiente a giustificare la visione di questo film una volta, e ancor meno la ripresa per coloro che hanno visto "Alive", sembra francamente una montagna piuttosto alta da scalare.
"Society of the Snow" debutta il 4 gennaio su Netflix. È classificato come R.
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Fonte: edition.cnn.com