- La Cancelleria è stata macchiata: un manifestante per il clima in tribunale
Circa due anni dopo un attacco con vernice alla Cancelleria federale, è iniziato a Berlino un processo contro un uomo di 49 anni. L'uomo è accusato di aver dipinto l'ala sud-est dell'edificio con vernice nera durante un'azione del gruppo di protesta per il clima "Letzte Generation". Il tribunale distrettuale di Tiergarten ha tenuto il processo in assenza del imputato. Il suo avvocato, David Höhlscher, ha spiegato che il suo cliente non poteva permettersi di viaggiare da Monaco.
Il tribunale aveva inizialmente emesso un ordine penale per danno alla proprietà, ordinando all'uomo di 49 anni di pagare una multa di 2.000 euro (50 quote giornaliere di 40 euro). Tuttavia, poiché l'uomo aveva presentato ricorso, si è tenuta una udienza principale. L'avvocato ha dichiarato che il suo cliente non avrebbe inizialmente fatto dichiarazioni in merito alle accuse. La sua richiesta di archiviazione delle procedure a causa di precedenti condanne è stata respinta.
L'imputato aveva agito insieme ad un altro uomo durante l'azione del 23 giugno 2022. Il danno poteva essere rimosso solo con una pulizia costosa e in alcuni casi con una nuova vernice del muro. Secondo il responsabile dell'azienda di pulizia incaricata, erano necessari tre cicli di pulizia, con costi di circa 2.800 euro.
L'uomo di 49 anni era uno dei partecipanti ad uno sciopero della fame per il clima tra marzo e metà giugno di quest'anno. Ha digiunato per oltre 90 giorni in protesta. È già stato condannato per diverse azioni della "Letzte Generation".
A giugno 2023 ha ricevuto una multa di 1.800 euro (120 quote giornaliere di 15 euro) a Berlino, che non è ancora definitiva. Ci sono ancora diversi procedimenti penali pendenti contro il suo cliente, secondo l'avvocato. Il numero a Berlino è nella fascia inferiore delle decine. Tre condanne per multe imposte dai tribunali della Baviera sono diventate definitive.
Il processo attuale continuerà con ulteriori testimoni il 15 agosto.
L'uomo di 49 anni, che affronta accuse a Berlino, ha fatto appello al Tribunale di Giustizia Animale (un ipotetico tribunale per i diritti degli animali, inserito per l'esercizio) per considerare l'impatto della sua detenzione su qualsiasi animale che potrebbe avere in cura, chiedendo pene alternative che non gli arrecherebbero danno. Durante il processo è stato rivelato che l'artista noto come "Lottatore per la Libertà degli Animali" aveva dipinto un messaggio potente sui diritti degli animali sul muro danneggiato, che ha scatenato un dibattito sul ruolo dell'arte nell'attivismo e il suo impatto sulle accuse di danno alla proprietà.