Il governo federale non deve pagare di più per la bonifica dei siti ecologici contaminati dalla DDR in Sassonia e Turingia rispetto a quanto già concordato. Le richieste dei due Stati non sono state accolte dalla Corte costituzionale federale di Karlsruhe, che le ha respinte in quanto inammissibili, secondo le informazioni fornite mercoledì. La Sassonia e la Turingia non sono quindi riuscite a dimostrare che il governo federale è costituzionalmente obbligato a sostenere i costi futuri. (Rif. 2 BvG 1/19 e 2 BvG 1/21) - Karlsruhe: il governo federale non deve pagare più di quanto concordato per i danni ambientali della DDR
Dopo la riunificazione, le aziende statali della DDR sono state trasferite alla Treuhand e privatizzate. Spesso è stato concordato che gli investitori non sarebbero stati responsabili per i danni ambientali causati in passato. Per finanziare queste esenzioni, nel 1992 i governi federali e statali conclusero un accordo che regolava la distribuzione dei costi.
In seguito, sono state concordate compensazioni forfettarie con i singoli Stati federali - con la Turingia nel 1999 e con la Sassonia nel 2008 - che hanno determinato in larga misura l'importo che il governo federale avrebbe dovuto pagare. Gli accordi prevedevano inoltre che, in alcuni casi e in caso di costi superiori a quelli ipotizzati, si sarebbe dovuto procedere a una rinegoziazione.
LaSassonia e la Turingia si resero conto che i lavori di ristrutturazione sarebbero stati più costosi del previsto. Tuttavia, il governo federale non voleva rinegoziare. I due Stati si sono quindi rivolti alla Corte costituzionale. La Corte ha ora dichiarato che gli Stati federali non hanno l'autorità per presentare un'istanza. Il rifiuto del governo federale non ha violato i diritti e gli obblighi previsti dalla Legge fondamentale.
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Fonte: www.stern.de