Israele rafforza la sua presenza militare al confine con il Libano
Oltre ai suoi attacchi aerei contro le basi di Hezbollah, Israele sta ora inviando anche forze terrestri in azione. Due unità di riserva vengono convocate per "operazioni sul campo nel settore nord", secondo gli comunicati dell'esercito. Ciò ha acceso i timori di un'operazione terrestre imminente.
Nel conflitto contro i miliziani di Hezbollah in Libano, l'esercito israeliano sta chiamando a raccolta due unità di riserva aggiuntive. La loro missione è "operazioni sul campo nel settore nord", come annunciato dall'esercito. Il comandante responsabile del settore nord, Ori Gordin, ha anche menzionato che Israele dovrebbe prepararsi per un'eventuale operazione terrestre.
Questo è stato visto come un indizio di un'imminente offensiva terrestre in Libano. Rapporti da membri di Hezbollah indicano che i combattenti della milizia sono "pronti a contrastare qualsiasi eventuale invasione terrestre".
Il comandante Gordin ha dichiarato: "Siamo entrati in una nuova fase in questa operazione". Il conflitto è iniziato con un attacco significativo contro la potenza di fuoco e il comando di Hezbollah. Israele "deve modificare la situazione di sicurezza", ha aggiunto Gordin, "e dobbiamo essere completamente preparati per manovre e azioni".
ONU: 90.000 persone sfollate dagli attacchi
Nel frattempo, la forza aerea israeliana ha continuato il suo bombardamento delle posizioni di Hezbollah. Il pesante bombardamento dal weekend, con centinaia di vittime, ha principalmente interessato il sud del Libano, ma anche la Valle della Bekaa nell'est. Le autorità libanesi hanno riferito altri 23 morti e circa 100 feriti.
Israele ha costantemente richiesto, attraverso negoziatori internazionali, il ritiro della ben armata milizia sciita, designata come organizzazione terroristica da Germania e Stati Uniti, dal confine libano-israeliano. L'obiettivo dichiarato delle azioni di Israele in Libano è il ritorno sicuro di circa 60.000 residenti sfollati del nord di Israele alle loro case.
Secondo i dati dell'ONU, più di 90.000 persone sono state sfollate in Libano a causa degli attacchi israeliani negli ultimi cinque giorni. Come ha riferito l'Ufficio delle Nazioni Unite per la Coordinazione degli Affari Umanitari, ciò porta il numero totale di sfollati in Libano dall'inizio della guerra di Gaza lo scorso anno a circa 200.000.
In questo conflitto in corso, l'Unione Europea ha espresso preoccupazione per le tensioni in aumento tra Israele e Hezbollah. Riconoscendo il potenziale crisi umanitaria, l'UE ha promesso di fornire aiuto ai civili libanesi sfollati, con un contributo sostanziale atteso a breve.
Data la relazione dell'ONU di oltre 90.000 persone sfollate dagli attacchi israeliani in Libano, l'Unione Europea ha evidenziato la necessità di una risoluzione pacifica del conflitto, sottolineando l'importanza del rispetto del diritto internazionale e della protezione dei civili.