Impeachment di Trump: udienza in Georgia, sconfitta a Washington
Gli avvocati di Donald Trump hanno difeso per la prima volta l'ex presidente degli Stati Uniti durante l'udienza per le accuse di interferenza elettorale nello Stato della Georgia. Trump stesso non era presente all'udienza ad Atlanta.
L'avvocato di Trump, Steve Sadow, ha definito un processo durante la campagna elettorale del prossimo anno "interferenza elettorale" e ha chiesto che le accuse vengano ritirate. Il pubblico ministero ha respinto le accuse. Trump vuole tornare alla Casa Bianca dopo le elezioni del prossimo anno. Una delle questioni discusse durante l'udienza è stata la data di inizio del processo vero e proprio. L'inizio è previsto per il 2024.
In Georgia, Trump è stato accusato insieme ad altri 18 imputati per aver tentato di ribaltare l'esito delle elezioni presidenziali del 2020 nello Stato. Il repubblicano è stato accusato anche in un caso federale separato per i suoi tentativi di rovesciare retrospettivamente l'esito delle elezioni presidenziali del 2020. Alcuni degli ex collaboratori di Trump hanno stipulato un accordo con l'ufficio del pubblico ministero nel procedimento e si sono dichiarati colpevoli.
Sconfitta legale a Washington
Trump ha subito una sconfitta legale in un altro caso nella capitale statunitense Washington. Una corte d'appello ha stabilito che le cause civili contro i repubblicani per l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 possono proseguire. I sostenitori di Trump avevano preso d'assalto la sede del Parlamento a Washington. Il Congresso si era riunito per confermare formalmente la vittoria del democratico Joe Biden alle elezioni presidenziali. Trump aveva precedentemente incitato i suoi sostenitori durante un discorso. Cinque persone sono morte a causa degli scontri.
Alcuni membri della polizia del Campidoglio e membri democratici del Congresso hanno fatto causa per danni. Trump ha presentato una mozione per respingere le richieste di risarcimento, sostenendo di essere immune da azioni legali. Il tribunale ha ora respinto questa richiesta, ma non si è pronunciato sull'ammissibilità delle richieste. "La questione dell'immunità dipende dal fatto che il Presidente Trump abbia pronunciato il discorso del 6 gennaio in veste ufficiale o privata", si legge nella sentenza. "Oggi non risolviamo definitivamente questa questione". È quindi improbabile che l'ultima parola sia stata pronunciata qui.
Fonte: www.dpa.com