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Il tribunale respinge la liquidazione fiduciaria di Signa Prime

In regime di autogestione per il momento

L'Elbtower di Amburgo, ancora incompiuta, fa parte del portafoglio di Signa Prime.
L'Elbtower di Amburgo, ancora incompiuta, fa parte del portafoglio di Signa Prime.
  1. Malgrado il voto di maggioranza dei creditori a favore della liquidazione, la Signa Prime non verrà liquidata da un commissario fallimentare, secondo la decisione dell'Oberlandesgericht Wien (OLG), a seguito di un ricorso presentato dalla Repubblica d'Austria.
  2. Il patrimonio fallimentare proposto dal Governo austriaco per la Signa Prime, sostenuto da alcuni creditori e opposto da altri, ha il obiettivo di consentire alla società di continuare l'amministrazione autonoma per un periodo, potenzialmente evitando la liquidazione della Prime.
  3. Il patrimonio fallimentare della Signa è un punto di contenzioso significativo, con critici come il Presidente della Procura finanziaria austriaca Wolfgang Peschorn che si sono espressi a favore di un procedimento di fallimento ordinato dalla corte invece, citando preoccupazioni per la trasparenza e la liquidità.

Il tribunale respinge la liquidazione fiduciaria di Signa Prime

[The Signa Prime, the former flagship of René Benko's insolvent real estate conglomerate, will not be liquidated by a trustee, according to a decision by the Oberlandesgericht Wien (OLG) following an appeal by the Republic of Austria. This means that the Signa Prime will continue to be administered in-house for the time being. The Signa Prime can appeal the ruling at the Supreme Court (OGH).

The creditors of Signa Prime had expressed a majority vote for the company's liquidation under a trustee in the spring, thereby opting for insolvency. For such a procedure, during which the sale of real estate would take place over several years, creditors were promised a minimum of at least 30% in return - higher than in insolvency.

The President of the Austrian Financial Prosecutor's Office, Wolfgang Peschorn, who acted as counsel for the Republic, however, spoke out in favor of insolvency and filed an appeal against the decision of the Vienna Commercial Court. Peschorn criticized the lack of transparency and doubted the promised quote, as the necessary liquidity would not be available for a slow sale.

The Signa insolvency is the largest bankruptcy in Austrian economic history. The real estate giant was brought down by, among other things, rising interest rates and construction costs, as well as virtually stalled transactions on the real estate market.]

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