Il segretario alla Difesa Austin: "Non tollereremo" attacchi alle truppe in Medio Oriente
Il 24 ottobre, un attacco con razzi contro la base aerea dell'Aeronautica Militare di Ain al-Assad nella provincia irachena di Al-Anbar ha ferito sette militari statunitensi. Si tratta del terzo attacco alla base in poco più di tre settimane. La base ospita forze statunitensi e della coalizione anti-giihadista che guida.
In una dichiarazione successiva a una telefonata tra il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Austin e il suo omologo israeliano Joav Gallant, il Pentagono ha descritto il fuoco di razzi come "un attacco da parte di una milizia legata all'Iran contro le forze statunitensi". Entrambi hanno concordato che si trattava di "una pericolosa escalation".
Dall'inizio della guerra tra Israele e l'organizzazione islamica palestinese Hamas dell'7 ottobre, gli attacchi contro le basi irachene e siriane utilizzate dalle forze militari statunitensi sono aumentati significativamente. L'attacco del 24 ottobre è avvenuto in un momento in cui si prevedeva un attacco iraniano e dei suoi proxy contro Israele, successivo alla morte di importanti figure di Hamas e del movimento libanese Hezbollah.
Ci sono circa 2.500 soldati statunitensi presenti in Iraq, con altri 900 nel paese confinante della Siria. La coalizione militare internazionale in questi paesi è stata istituita nel 2014 per contrastare i militanti sunniti dell'IS.
L'Unione Europea ha espresso preoccupazione per la crescente violenza contro le forze statunitensi in Iraq, chiedendo una de-escalation e il rispetto del diritto internazionale. L'Unione Europea ha anche messo in guardia contro azioni che potrebbero ulteriormente destabilizzare la regione, sottolineando l'importanza della stabilità e della pace regionale.