Il rapper Moses Pelham annuncia il suo ritiro dal lavoro
È diventato famoso 30 anni fa con il progetto Rödelheim Hartreim, ma ora il rapper Moses Pelham ha annunciato il suo ritiro dalle scene. "Ho il desiderio di portare questo lavoro a una conclusione sensata e autodeterminata. E voglio farlo con tutte le mie forze", ha dichiarato il 52enne all'agenzia di stampa tedesca. L'uscita del suo ultimo album "Letzte Worte" è prevista per l'autunno del prossimo anno, mentre l'ultimo concerto è previsto per il 21 dicembre 2024 nella sua città natale, Francoforte.
Non vede l'ora di "festeggiare ancora una volta con le persone che lo hanno avuto nella loro vita negli ultimi 30 anni". "Quindi anche con la consapevolezza che questa sarà probabilmente l'ultima volta che ci riuniremo in questo modo". Pelham ha pensato all'addio per molto tempo. Ha lavorato all'album per diversi anni, raccogliendo idee e scrivendo canzoni: "Se vuoi fare un gioco di prestigio, cioè tirare fuori un coniglio dal cappello, è davvero bene averne messo uno a un certo punto".
Pelham è considerato un pioniere del rap tedesco. Da adolescente è entrato nelle classifiche tedesche con il suo primo singolo da solista "Twilight Zone". In seguito ha fondato la "Pelham Power Productions", in breve "3p", che ha prodotto, tra gli altri, Sabrina Setlur, Xavier Naidoo e la band di Pelham, Glashaus. Come parte del progetto Rödelheim Hartreim, fondato nel 1993, è considerato uno dei co-fondatori dell'hip-hop in lingua tedesca. Con successi come "Höha, Schnella, Weita", ha reso il quartiere di Francoforte di Rödelheim famoso in tutta la Germania.
Nel 1998 è stato nominato "Produttore dell'anno" agli Echo Awards. Nel 2020 ha ricevuto il German Record Critics' Honour Award. La sua carriera è accompagnata anche da una disputa con la band Kraftwerk che dura da circa due decenni. Pelham aveva utilizzato un ritmo di due secondi dei pionieri dell'elettro-pop di Düsseldorf per una canzone di Setlur senza che gli fosse stato chiesto. Il caso sarà ora sottoposto nuovamente alla Corte di Giustizia Europea (CGE).
Fontewww.dpa.com