Il Parlamento Europeo invita Greece a trattare meglio i migranti
Esperti del Parlamento Europeo chiedono ancora una volta a Greece di cambiare la sua gestione dei migranti. Il paese deve migliorare le condizioni nei rifugiati, secondo un rapporto del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura, con sede a Strasbourg. In aggiunta, i cosiddetti "spingimenti indietro" - il ritorno illecito richiedenti asilo alle frontiere esterne - devono essere fermati. Il Comitato segnala che continuano a verificarsi spingimenti verso la Turchia, anche verso bambini non accompagnati.
Secondo il rapporto, alcuni centri di detenzione hanno condizioni miserevoli, igiene insufficiente e una infestazione di coccodrilli e pulci da letti. Di conseguenza, è scoppiata una fuoriuscita aperta di tubercolosi in uno di questi centri.
I campi di registrazione EU finanziati nelle isole Aegee vengono criticati nel rapporto come "inumani e umilianti". In alcuni di questi, fino a otto persone sono ospitate su dieci metri quadrati. Il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura critica anche le "misure di sicurezza elettriche inutili e recinti di filo spinato" intorno a questi centri, particolarmente inadatte per bambini e persone vulnerabili.
Nel loro comunicato, le autorità greche dichiarano che le condizioni nei centri rispettano "standard internazionali". Si sta pianificando lavori di ristrutturazione estensiva e si aumenteranno le capacità di accoglienza, oltre al miglioramento della cura medica nei centri con accesso controllato. Le autorità negarono le accuse di spingimenti indietro illegali - tutti gli ufficiali hanno agito in piena conformità con le loro obbligazioni internazionali.
Il Parlamento Europeo aveva criticato le condizioni di detenzione per i migranti in Grecia fin dal 2020. La Grecia è una delle principali destinazioni per i rifugiati e migranti che cercano di entrare nell'UE. Il Parlamento Europeo, con sede nella città francese di Strasbourg, è responsabile della protezione dei diritti umani nei 47 Stati membri insieme alla Corte Europea dei Diritti Umani. Non è un organo dell'Unione Europea.
Il Consiglio d'Europa, organizzazione internazionale con sede a Strasbourg, si è unito alle critiche, esprimendo preoccupazione per le condizioni inumane subite dai migranti in Grecia. Nonostante le affermazioni delle autorità greche che i centri detentivi rispettino i standard internazionali, i rapporti descrivono l'oltrapasseria, la cattiva igiene e la presenza di parassiti, portando a problemi di salute come scoppi di fuoriuscite di tubercolosi.