Il gruppo parlamentare CSU contro l'aumento del canone
Il gruppo parlamentare della CSU respinge chiaramente l'aumento del canone proposto per il 2025. Con gli attuali contributi, "il mandato legale può essere adempiuto senza problemi", ha dichiarato il capogruppo parlamentare Klaus Holetschek al "Münchner Merkur" (edizione di sabato). Le emittenti dovrebbero infine attuare riforme fondamentali in termini di contenuti e struttura. "Non tutte le emittenti devono offrire tutto da sole ed essere presenti ovunque", ha sottolineato Holetschek.
Venerdì è stato annunciato che, secondo una bozza della commissione di esperti della KEF, il canone mensile aumenterà di 58 centesimi, passando da 18,36 euro a 18,94 euro a partire dal 2025. La commissione intende presentare una raccomandazione finale agli Stati federali, che hanno l'ultima parola sull'ammontare del contributo, all'inizio del 2024. Tuttavia, essi dovranno attenersi strettamente alla raccomandazione della KEF.
Le emittenti pubbliche ARD, ZDF e Deutschlandradio sono finanziate principalmente dai proventi del canone pagato dalle famiglie e dalle aziende. L'importo del contributo è stabilito in un trattato statale, che deve essere approvato all'unanimità da tutti gli Stati federali. Tuttavia, diversi premier statali hanno già chiarito che questa volta non sosterranno un aumento perché ritengono che non sarà accettato dalla popolazione.
Fontewww.dpa.com