Il Consiglio per i rifugiati critica i centri di partenza previsti
Il Consiglio per i Rifugiati del Brandeburgo ha criticato aspramente i centri di partenza previsti per i rifugiati. Il Ministro degli Interni Michael Stübgen (CDU) è "ovviamente desideroso di trovare modi e mezzi per isolare, emarginare, molestare e pressare psicologicamente le persone senza dover ricorrere alla forza bruta come porte e muri chiusi a chiave", ha dichiarato sabato Carla Regling, membro del Consiglio per i Rifugiati. "La parete di vetro dell'obbligo di residenza e la minaccia di ritirare i sussidi e i bandi ricercati ottengono questo effetto".
Stübgen vuole accelerare il rimpatrio dei migranti obbligati a lasciare il Paese e aprire tre centri. Ha intenzione di ospitare i rifugiati con ostacoli all'espulsione, come la mancanza di documenti sostitutivi del passaporto, in centri di accoglienza condivisi. Secondo le sue stesse dichiarazioni, vuole anche evitare che i migranti registrati per il rimpatrio si presentino solo occasionalmente quando hanno bisogno di trattare con le autorità. Le partenze volontarie devono essere incoraggiate e i rimpatri forzati contro la volontà delle persone interessate.
Parlare di "centri di accoglienza condivisi" in questo contesto è "ignorare il piano deliberato di istituire un sistema di isolamento disumano", ha spiegato Regling. I piani sono "espressione di fantasie "Hau-ab" di destra e misantropiche", con le quali il ministro ritiene di poter guadagnare punti nella frangia di destra.
Fontewww.dpa.com