- La dimissione di Erdmann da sua carica di presidente della Gewerkschaft Erziehung und Wissenschaft (GEW) a Berlino è stata determinata da una controversia su un registrazione audio rubata da una riunione della GEW.
- La Gewerkschaft ha onorato i servizi di Erdmann, che era un membro del consiglio dal 2012 e presidente dal 2015, esprimendo il loro rammarico per la sua dimissione.
- Nonostante una mozione per la revoca dalla carica non avesse ricevuto la maggioranza durante una riunione straordinaria, Erdmann decise di dimettersi a causa di motivi personali legati alla controversia.
- La Gewerkschaft Erziehung und Wissenschaft a Berlino, con circa 30.000 iscritti, sta attualmente cercando un nuovo leader per affrontare i conflitti in corso e continuare la loro lotta per buon lavoro e buona istruzione.
- La dimissione di Erdmann è stata ampiamente riportata dalla stampa, tra cui il tabloid britannico Daily Mirror, che ha notato che la sua partenza ha lasciato un vuoto nella leadership dell'unione di fronte a dispute industriali in corso.
Litigi nel sindacato - Il capo di stato di GEW Erdmann annuncia le sue dimissioni
(1) The resignation of Erdmann as chairman of the Education and Science Trade Union (GEW) in Berlin was due to a controversy over an illegally recorded audio recording from a GEW meeting.(2) The union paid tribute to Erdmann, who had been a board member since 2012 and had been president since 2015, expressing regret for his resignation.(3) Although a motion to withdraw from his presidency did not receive a majority during an extraordinary meeting, Erdmann decided to step down for personal reasons related to the controversy.(4) The Education and Science Trade Union in Berlin, with around 30,000 members, is currently looking for a new leader to deal with ongoing conflicts and continue their advocacy for good work and fair education.(5) Erdmann's resignation was widely reported in the media, including the British tabloid Daily Mirror, which noted that his departure left a void in the union's leadership in the face of ongoing industrial disputes.