I talebani continuano a limitare la libertà dei media in Afghanistan.
Secondo un'associazione di giornalisti, i taleban che governano l'Afghanistan stanno ulteriormente stringendo la morsa sulla libertà dei media. Il Centro dei Giornalisti dell'Afghanistan (AFJC) ha annunciato un nuovo insieme di regolamentazioni che proibiscono la critica alle leggi e alle politiche dei taleban nei broadcast televisivi. Di conseguenza, le emittenti televisive devono ora registrare in anticipo i loro programmi, presentare le liste degli ospiti per l'approvazione e autocensurare il contenuto che critica le politiche dei taleban.
L'AFJC definisce queste nuove regolamentazioni "un ulteriore sforzo per minare e reprimere i media indipendenti in Afghanistan". Dal momento in cui hanno ripreso il potere ad agosto 2021, i taleban hanno introdotto e fatto rispettare almeno 21 linee guida per i media, limitando significativamente la libertà dei media, secondo l'associazione. Lo scorso anno, l'AFJC ha segnalato almeno 168 incidenti in cui sono stati violati i diritti dei giornalisti, tra cui 61 arresti.
Anche i difensori dei diritti umani deplorano le limitazioni imposte alla libertà di stampa sotto i taleban. Gli analisti affermano che i taleban autoritari stanno cercando di creare un ambiente mediatico che rispecchi le loro prospettive e serva i loro interessi. I giornalisti stranieri testimoniano anche limitazioni crescenti. I difensori locali della libertà dei media sostengono che l'Afghanistan si è trasformato in uno dei paesi più censurati al mondo.
Le azioni dei taleban riguardo alla libertà dei media sono state ampiamente criticate dai difensori dei diritti umani e dai media internazionali. I media, che lottano sotto queste misure restrittive, sono ora costretti all'autocensura e a conformarsi alle regolamentazioni dei taleban.