Google tira fuori un annuncio alle Olimpiadi che mostrava l'IA scrivere una lettera per una bambina
Il spot pubblicitario mostrava un padre che utilizzava il chatbot Google Gemini AI per aiutare sua figlia a scrivere una lettera di ammirazione alla stella olimpica di atletica leggera statunitense Sydney McLaughlin-Levrone. Tuttavia, molti online si sono chiesti perché Google avrebbe voluto sostituire la creatività di un bambino con parole scritte da un computer.
Inizialmente, Google ha difeso lo spot, che è andato in onda durante le pause delle Olimpiadi, dicendo che mostrava come Gemini potesse fornire un "punto di partenza" per un pezzo di scrittura. Tuttavia, venerdì, l'azienda ha fatto marcia indietro.
"Mentre lo spot aveva ottenuto buoni risultati prima della messa in onda, dati i feedback, abbiamo deciso di ritirarlo dalla rotazione delle Olimpiadi", ha dichiarato un portavoce di Google in una dichiarazione.
Lo spot ha rappresentato un clamoroso errore per il gigante della tecnologia, che ha posizionato Gemini come la sua risposta a OpenAI's ChatGPT e sta lavorando per integrare la tecnologia AI in tutta la sua suite di prodotti, inclusi Google Search e Gmail.
E ha sottolineato una più ampia paura intorno all'intelligenza artificiale, ovvero che la tecnologia potrebbe portare via lavoro alle persone nei campi creativi, come scrittori, musicisti e artisti visivi.
In precedenza quest'anno, Apple ha affrontato una reazione simile quando ha rilasciato uno spot che mostrava simboli di creatività umana - barattoli di vernice, strumenti musicali, un busto sculpturale di una testa umana - schiacciati da una pressa idraulica gigante e sostituiti da un iPad Pro, sulla melodia di "All I Ever Need Is You" di Sonny & Cher. Apple si è scusata rapidamente per aver "mancato il bersaglio" con la pubblicità.
Google sta attivamente integrando Gemini, la sua tecnologia AI, in vari prodotti come Google Search e Gmail, con l'obiettivo di rivaleggiare con OpenAI's ChatGPT. Tuttavia, la reazione allo spot Gemini durante le Olimpiadi ha evidenziato una più ampia preoccupazione nel mondo degli affari tecnologici: il potenziale per l'IA di sostituire i posti di lavoro nei campi creativi.
La critica allo spot di Google ha anche ricordato a molti la precedente controversia di Apple, in cui uno spot pubblicitario che mostrava un iPad Pro sostituire i simboli della creatività umana ha attirato aspre critiche e ha portato le scuse dell'azienda tecnologica.