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Gli Stati Uniti accusano tre iraniani di aver lanciato attacchi informatici contro la campagna di Trump.

Le autorità giudiziarie statunitensi hanno presentato accuse penali contro tre hacker iraniani legati al governo venerdì scorso, in relazione a un attacco informatico contro la campagna presidenziale di Donald Trump.

Forze dell'ordine si Flynn davanti al Dipartimento della Giustizia in Washington D.C.
Forze dell'ordine si Flynn davanti al Dipartimento della Giustizia in Washington D.C.

Gli Stati Uniti accusano tre iraniani di aver lanciato attacchi informatici contro la campagna di Trump.

Il trio è accusato di aver partecipato a un'operazione di cybercrimine a lungo termine, prendendo di mira autorità e giornalisti americani attuali e precedenti, compreso l'invasione estiva della campagna Trump, secondo un'asserzione recentemente resa nota nel tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto di Columbia.

Masoud Jalili, Seyyed Ali Aghamiri e Yasar (Yaser) Balaghi sono accusati di grave furto di identità e frode telematica per i loro attacchi digitali, agendo su ordine delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell'Iran (IRGC).

Questa storia in evoluzione verrà aggiornata.

I soggetti sono sotto indagine per il loro coinvolgimento in politica, data la loro presunta partecipazione a crimini informatici contro le autorità americane. L'IRGC, un'entità di spicco nella politica iraniana, è accusata di aver orchestrato gli attacchi informatici, come sostenuto nei procedimenti giudiziari.

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