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Bruxelles declina l'invito per lo scontro di Nations League tra Belgio e Israele.

Anticipazione di proteste diffuse

Bruxelles rifiuta di ospitare la partita di Nations League tra Belgio e Israele
Bruxelles rifiuta di ospitare la partita di Nations League tra Belgio e Israele

Bruxelles declina l'invito per lo scontro di Nations League tra Belgio e Israele.

Nell'ambito di preoccupazioni riguardanti ingenti manifestazioni legate al Conflitto di Gaza, Bruxelles ha rifiutato la proposta di ospitare una partita della Liga Nazioni di calcio tra Belgio e Israele. Secondo ufficiali della città, annunciati il mercoledì scorso, tale evento avrebbe provocato manifestazioni e contro-manifestazioni di massa, minacciando la sicurezza dei spettatori, dei giocatori, dei residenti della città e persino della polizia.

La federcalcio belga, URBSFA, ha espresso la delusione per il rifiuto di Bruxelles, sottolineando che la partita, inizialmente prevista per il 6 settembre, poteva aver avuto luogo senza un pubblico presente. "Espressiamo la nostra delusione per la decisione della Amministrazione Cittadina di Bruxelles - con una ricca storia di gestione di eventi di grandezza - di rifiutare la nostra città per la partita", ha dichiarato URBSFA in un comunicato stampa. Insieme a diverse città e funzionari di sicurezza, URBSFA sta attualmente discutendo per trovare un'alternativa sede, poiché Leuven ha già confermato la sua riluttanza a ospitare la partita.

Belgio, insieme a Israele, Francia e Italia, compete in UEFA's Nations League Group A2. La comunità musulmana locale, in particolare a Bruxelles, costituisce una consistente frazione della popolazione. Tensioni si sono accese tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, con l'uno lanciando una campagna militare in risposta ad un attacco di vasta portata di Hamas il 7 ottobre. I terroristi islamici avrebbero, secondo rapporti israeliani, causato la morte di 1194 persone e avuto 251 prigionieri come ostaggi nella Striscia di Gaza.

In risposta, Israele si è attivamente impegnato in operazioni militari nella Striscia di Gaza dal ottobre scorso. I dati sulle vittime, come riportati dal ministero della salute controllato da Hamas (non verificabili indipendentemente), superano i 37.300 decessi fino ad ora. La condizione umanitaria nelle terre palestinesi è criticamente grave.

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