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Benjamin Franklin" è l'ultima immersione nella storia degli Stati Uniti di Ken Burns

C'è qualcosa di confortante nei documentari PBS di Ken Burns che trattano argomenti antecedenti al video, poiché il regista, a differenza della maggior parte dell'industria, evita le ricostruzioni drammatiche a favore di un approccio low-tech. Ecco "Benjamin Franklin", quattro ore dedicate al...

Un ritratto di Benjamin Franklin di Joseph-Siffred Duplessis (GraphicaArtis/Getty Images)..aussiedlerbote.de
Un ritratto di Benjamin Franklin di Joseph-Siffred Duplessis (GraphicaArtis/Getty Images)..aussiedlerbote.de

Benjamin Franklin" è l'ultima immersione nella storia degli Stati Uniti di Ken Burns

Inventore, paroliere ed editore. Un "rivoluzionario riluttante". Proprietario di schiavi e poi abolizionista. Un diplomatico. E padre di un figlio che rimase fedele alla corona britannica durante la guerra, creando una frattura tra i due.

Franklin era tutte queste cose, come spiegano i vari storici arruolati per fare luce su di lui. Come riassume Joseph Ellis, Franklin era "uno scienziato di calibro Nobel, il più grande stilista di prosa della sua generazione e probabilmente il più grande diplomatico della storia americana".

Burns è rimasto straordinariamente prolifico, con produzioni multiple dello scorso anno su Ernest Hemingway e Muhammad Ali. Tuttavia, "Benjamin Franklin" si rifà ai suoi lavori precedenti enfatizzando il suono rispetto alla vista, 32 anni dopo che l'innovativo "The Civil War" di Burns aveva stabilito questo modello.

In effetti, il lavoro di Burns per la PBS rappresenta uno dei marchi più distintivi del formato documentario. A tal fine, c'è la narrazione sempre elegante di Peter Coyote, mentre Mandy Patinkin legge le parole di Franklin e altri, tra cui Josh Lucas e Liam Neeson, prestano la loro voce ad altre figure chiave. Un tocco particolarmente piacevole è la presenza di Paul Giamatti nel ruolo di John Adams - il cui stile diplomatico lo rendeva l'opposto del gregario Franklin - 14 anni dopo averlo interpretato nella miniserie della HBO.

La prima parte copre i primi anni di vita di Franklin e si sviluppa verso l'inizio della Rivoluzione Americana, che rappresenta la maggior parte della seconda parte. Questo include gli sforzi cruciali di Franklin per assicurarsi l'appoggio della Francia, nonché la sua reputazione un po' esagerata di donnaiolo durante quel periodo.

Il livello di dettaglio di Burns e dello scrittore Dayton Duncan è, come al solito, impressionante, dalle piccole ma significative modifiche apportate da Franklin alla Dichiarazione d'Indipendenza (con l'aggiunta di "evidente") al suo lamento al figlio William, che "vede tutto con gli occhi del governo". E naturalmente, c'è la frase spesso citata di Franklin dopo la Convenzione costituzionale quando, alla domanda su quale tipo di governo avessero strutturato, avrebbe risposto: "Una repubblica, se riuscite a mantenerla".

Burns è sempre stato abile, soprattutto nelle apparizioni promozionali, a collegare la storia al presente e, nonostante alcuni dibattiti sulla sua autenticità, quella frase attribuita a Franklin è risuonata con forza negli ultimi tempi. "Benjamin Franklin" potrebbe non essere così appariscente come altre opere di Burns, ma come tutte le altre è comunque da tenere in considerazione.

"Benjamin Franklin" andrà in onda il 4-5 aprile alle 20.00 su PBS.

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Fonte: edition.cnn.com

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