Amnesty International chiede a Cristiano Ronaldo di "attirare l'attenzione sui problemi dei diritti umani" in Arabia Saudita
Un comunicato stampa dell'Osservatorio per i diritti umani cita Dana Ahmed, ricercatrice per il Medio Oriente: "L'ingaggio di Cristiano Ronaldo da parte dell'Al-Nassr si inserisce in un modello più ampio di lavaggio dello sport in Arabia Saudita.
Lo "sportswashing" è il fenomeno di accrescere la propria reputazione attraverso lo sport.
"È molto probabile che le autorità saudite promuovano la presenza di Ronaldo nel Paese come mezzo per distogliere l'attenzione dalla spaventosa situazione dei diritti umani nel Paese", ha aggiunto Ahmed.
"Cristiano Ronaldo non dovrebbe permettere che la sua fama e il suo status di celebrità diventino uno strumento del lavaggio sportivo saudita. Dovrebbe usare il suo tempo ad Al-Nassr per parlare della miriade di problemi dei diritti umani nel Paese".
Il comunicato sostiene che lo Stato saudita giustizia le persone senza un giusto processo e non permette la libertà di espressione o di associazione.
Secondo i media statali sauditi, Ronaldo guadagnerà circa 200 milioni di dollari all'anno con l'Al Nassr.
La dichiarazione di Amnesty International è arrivata in risposta ai commenti fatti dalla stella portoghese durante la presentazione della squadra di Riyadh, lunedì scorso, in cui ha detto: "Voglio dare una visione diversa di questo club e di questo Paese. Ecco perché ho colto questa opportunità".
La CNN ha contattato il Ministero dello Sport dell'Arabia Saudita, la Federazione calcistica dell'Arabia Saudita e la Lega Pro saudita per un commento, ma non ha ricevuto risposta immediata.
I rappresentanti di Ronaldo hanno rifiutato di commentare.
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Fonte: edition.cnn.com