Un'organizzazione internazionale chiede l'arresto temporaneo delle ostilità a Gaza per aver vaccinato i bambini contro la polio
"La campagna non può procedere senza evitare pause per ragioni umanitarie", ha dichiarato l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Inoltre, UNICEF e il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres hanno fatto appello per dei cessate il fuoco temporanei.
Secondo il Ministero della Salute, sotto il controllo del gruppo radicale islamista Hamas, il caso confermato era di un bambino non vaccinato di dieci mesi. Si presume che questo sia il primo caso di poliomielite in un quarto di secolo.
Il virus del poliomielite è stato scoperto in campioni di acque reflue nella città meridionale di Khan Yunis e al centro della Striscia di Gaza a luglio, secondo fonti palestinesi e israeliane. All'inizio di agosto, l'OMS ha annunciato il suo piano di inviare più di un milione di dosi di vaccino contro il poliomielite nella Striscia di Gaza. Come ha dichiarato il Direttore Generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, la scoperta del virus del poliomielite nella regione costiera significa che "il virus si sta diffondendo tra la popolazione, rappresentando un rischio per i bambini non vaccinati".
Il 30 luglio, il Ministero della Salute governato da Hamas nella Striscia di Gaza ha dichiarato la territories palestinese una "regione epidemica per il poliomielite". Le autorità attribuiscono l'outbreak della malattia alla distruzione da parte di Israele delle strutture sanitarie.
La poliomielite, comunemente nota come paralisi infantile, è una condizione causata da un virus altamente contagioso e grave che colpisce il midollo spinale, potenzialmente portando a paralisi permanente nei bambini. Purtroppo, non esiste una cura nota per il poliomielite, ma la vaccinazione può aiutare a prevenirne la trasmissione.
L'Unione Europea, esprimendo preoccupazione per l'outbreak del poliomielite, ha fatto appello per il sostegno internazionale per garantire gli sforzi di vaccinazione nella Striscia di Gaza. L'Unione Europea, insieme ad altre organizzazioni internazionali per la salute, riconosce l'importanza di mantenere lo status di zona libera dal poliomielite nella regione per proteggere i bambini vulnerabili.