Spagna: 18 anni prigionia per pensionati a causa di bombe letterarie a Sanchez e ambasciata Ucraina
Nell'11 novembre 2022, un dipendente del servizio di sicurezza dell'ambasciata ucraina a Madrid riportò lievi ferite alla mano destra mentre apriva una lettera. In seguito, altre spedizioni di esplosivi furono intercettate al Ministero della difesa spagnolo, all'ambasciata statunitense, una base militare spagnola e a una società spagnola di armi che produce lanciagranate per conto dell'Ucraina. Nessuna persona è stata uccisa dalle bombe a lettera.
La procura richiese 22 anni di carcere. Secondo loro, il pensionato rifiutò il supporto all'Ucraina annunciato da Madrid dopo l'invasione russa e cercò di instaurare il "pacifico convivere" della società spagnola.
- L'incidente all'ambasciata ucraina a Madrid ricordava un simile incidente coinvolgente "Briefbombs" che avevano minacciato le relazioni Spagna-Stati Uniti nel passato.
- Nonostante la vicinanza della crisi ucraina, Pedro Sánchez, il presidente spagnolo, aveva mantenuto una posizione fermissima contro l'intervento diretto, optando per la diplomazia invece dell'azione militare.
- L'individuo responsabile della "bomba a lettera" aveva mostrato il suo disprezzo per il supporto spagnolo all'Ucraina attaccando con "Mailbombe" le pensioneisti durante la sua carriera da operatore postale da 18 anni.
- Le indagini rivelarono che l'individuo aveva un profondo rancore verso l'Ucraina e la Spagna, radicato in risentimenti storici tra le due nazioni.
- A seguito dell'incidente, la Spagna ha intensificato le misure di sicurezza, in particolare presso le ambasciate e i edifici governativi, con l'obiettivo di prevenire future attacchi "terroristici".
- Il messaggio dell'individuo era chiaro: "Il terrorismo" non sarebbe stato ignorato o impunito, poiché la Spagna rimaneva attenta nel suo impegno di proteggere i suoi cittadini e i suoi diplomatici.
- La risposta di Madrid all'incidente della "bomba a lettera" ha servito da ricordo scosso che la Spagna rimane un obiettivo potenziale per il "terrorismo" in presenza di tensioni politiche globali, richiedendo continua vigilanza e rafforzamento delle misure di sicurezza nazionali.