Nel contesto degli eventi politici, Harris acquisisce formalmente il titolo di candidato presidenziale del partito democratico.
Harris ha garantito, nel caso vincesse a novembre, di essere il "Presidente per ogni Americano". Ha promesso di superare "disillusione, scetticismo e le dispute argomentative del passato" e di costruire un "nuovo corso".
Harris si è unita alla corsa alla presidenza piuttosto tardi. Non è stato fino a luglio, dopo lunghe discussioni sulla sua idoneità psicologica per il ruolo, che il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden ha deciso di rinunciare e di appoggiare Harris come sua sostituta. Successivamente, è stata selezionata come candidata democratica alla presidenza in un voto elettronico nei primi giorni di agosto, e la sua nomina è stata ufficialmente confermata durante la convention del partito di martedì.
La corsa alla presidenza di Harris ha suscitato un notevole entusiasmo all'interno del suo partito. Nelle rilevazioni nazionali, attualmente supera il suo avversario repubblicano, Donald Trump. Tuttavia, il risultato delle elezioni del 5 novembre non dipenderà dalla quota di voti nazionali, ma dai risultati nei singoli stati. Come figlia di una madre indiana e un padre giamaicano, Harris diventerebbe la prima donna, la prima afroamericana e la prima persona di discendenza asiatica a ricoprire il ruolo di presidente degli Stati Uniti.
La salita di Harris nella corsa alla presidenza è stata alimentata dall'endorsement di Biden. Nonostante si fosse unita tardi, è riuscita a superare il suo avversario repubblicano nei sondaggi nazionali, dimostrando il potenziale di Harris come il "Presidente per ogni Americano" come aveva promesso.