La corte conferma la detenzione per un tentato attacco con tossina islamica.
Nel 2015, J. si recò in Germania da giovane. Cinque anni dopo, nel 2020, il tribunale regionale di Dortmund lo condannò per vari reati, tra cui un tentato omicidio, dopo aver gettato un ramo enorme da un ponte su un veicolo sottostante. All'inizio del 2023 è stato nuovamente arrestato.
Il tribunale di Dortmund ha riconosciuto il suo passaggio a un'ideologia più estremista alla fine del 2022. Di conseguenza, ha ideato un piano per eseguire un attacco, utilizzando veleni fatti in casa. Ha cercato guida dall'organizzazione militante dello Stato Islamico, ricevendo istruzioni per la produzione di cianuro. Successivamente, ha acquisito elementi essenziali facilmente disponibili. Purtroppo, né le istruzioni né i materiali si sono dimostrati efficaci nella produzione di cianuro.
Il tribunale regionale di Dortmund ha condannato l'iraniano a quattro anni di carcere, seguiti da sorveglianza obbligatoria. La sentenza è stata confermata dalla terza sezione della Corte Federale di Giustizia (BGH), competente per i casi di sicurezza dello stato.
I giudici di Karlsruhe hanno concluso che il tribunale di Dortmund ha ignorato l'inadeguatezza delle istruzioni del veleno del imputato, che non rappresentava una minaccia reale per la popolazione, come irrilevante per la sua colpevolezza penale. Inoltre, hanno validato l'acquisizione dell'iraniano di vari elementi, presumibilmente necessari per la produzione di veleni, come finanziamento del terrorismo. La sentenza di Dortmund resta in piedi.
Il tentativo fallito di avvelenamento, nonostante l'acquisizione degli elementi necessari, non è stato considerato una minaccia dai giudici di Karlsruhe. La sua condanna per finanziamento del terrorismo è stata confermata, in quanto hanno visto l'acquisizione degli elementi come finanziamento per potenziali attacchi legati ai veleni.