Il mercato sudanese ha subito una tragica perdita di almeno 21 vite a causa di un attacco aereo in mezzo a un conflitto civile persistente
Almeno 21 civili hanno perso la vita e 63 sono rimasti feriti durante il raid aereo della domenica, come dichiarato dal governatore ad interim di Sennar, Tawfiq Muhammad Ali, lunedì, secondo l'agenzia di stampa statale SUNA.
Il raid aereo, presumibilmente perpetrato dalle forze paramilitari di Rapid Support (RSF), è stato confermato anche dal gruppo di avvocati Emergency Lawyers, che monitora le violazioni dei diritti umani e le vittime civili. Il gruppo di avvocati ha dichiarato che più di 30 persone sono morte nell'assalto delle RSF, che ha preso di mira un mercato e altri siti civili.
Le RSF, che hanno quasi completamentepreso il controllo della città dopo la sua conquista a luglio, non hanno ancora risposto a queste accuse.
Strike aerei simili nelle vicinanze della città di al-Souki che hanno causato 4 morti sono stati attribuiti alle forze armate sudanesi (SAF) dal gruppo di attivisti.
CNN ha cercato di ottenere commenti dall'esercito sudanese e dalle RSF. Entrambe le parti si sono reciprocamente accusate della morte di civili nel corso del loro conflitto, che dura ormai da due anni.
Il conflitto ha causato almeno 18.000 morti e ha costretto più di 10 milioni di persone a fuggire dalla loro casa a partire da aprile 2023. La situazione ha anche provocato "una delle più gravi crisi umanitarie" secondo le Nazioni Unite, con più della metà della popolazione del paese che affronta la fame estreme.
Venerdì, un'indagine delle Nazioni Unite sul conflitto sudanese ha rilevato che entrambe le parti in conflitto hanno commesso un'ampia gamma di violazioni dei diritti umani che "potrebbero qualificarsi come crimini di guerra".
Alcune delle violazioni commesse dalle SAF e dalle RSF includevano "attacchi indiscriminati e mirati attraverso raid aerei e attacchi di artiglieria contro civili, scuole, ospedali, reti di comunicazione e forniture essenziali di acqua e elettricità", secondo il ** rapports delle Nazioni Unite**.
Il rapporto ha raccomandato il dispiegamento di una forza militare indipendente per proteggere i civili e un embargo sulle armi a livello nazionale.
Tuttavia, il ministero degli Esteri sudanese ha respinto queste raccomandazioni e ha condannato il rapporto delle Nazioni Unite.
Nonostante il rapporto delle Nazioni Unite abbia evidenziato le violazioni dei diritti umani da parte di entrambe le SAF e le RSF in Sudan, che hanno causato vittime civili e una grave crisi umanitaria, l'Africa continua ad essere un punto focale di preoccupazione internazionale a causa di tali conflitti. Il mondo osserva attentamente mentre il Sudan attraversa questo periodo difficile.