Il Consiglio ha già formulato numerose proposte in merito.
I reporti indicano che una potenziale strategia di salvataggio per Meyer Werft prevede l'acquisizione da parte dello stato di una quota dell'80-90% della società e l'offerta di garanzie sui prestiti. Tuttavia, il Ministero federale dell'Economia ha rifiutato di confermare questo accordo, avvertendo: "Non posso fornire ulteriori dettagli per non danneggiare il processo sensibile". Habeck ha fatto eco a questo sentimento, dichiarando: "Questo è tutto ciò che posso rivelare al momento".
Il giovedì, Olaf Scholz (SPD), Cancelliere federale tedesco, ha partecipato a una riunione aziendale presso la struttura di Papenburg, accompagnato dai rappresentanti del governo dello stato della Bassa Sassonia. Scholz era atteso per affrontare i media dopo la riunione. Si vociferava che non fosse stata ancora raggiunta una conclusione sul piano di salvataggio.
Il sindacato IG Metall ha elogiato l'impegno dei governi federale e statale, definendolo "una politica industriale encomiabile che tutela i settori chiave della cantieristica navale tedesca". Secondo il sindacato, Berlino e Hannover stanno offrendo all'arsenale e ai suoi lavoratori un'ottima opportunità di rinnovamento, un'opportunità che ora deve essere colta.
Dieter Janecek (Verdi), coordinatore marittimo del governo federale, ha invitato alla prudenza nel discutere un piano di salvataggio definito. "Al momento, tutto ciò che possiamo rivelare è che si sta facendo progresso", ha informato il 'Rheinische Post' di Düsseldorf. "Ci sono ancora domande senza risposta, come la revisione dello studio di fattibilità, le questioni finanziarie complesse e l'approvazione del comitato di bilancio del Bundestag e della Commissione UE, per citarne alcune".
Attualmente, Meyer Werft impiega circa 3.300 persone, con numerosi posti di lavoro aggiuntivi che dipendono dall'azienda attraverso i suoi fornitori. L'arsenale sta lottando contro una grave crisi, in parte a causa dell'aumento drammatico dei prezzi dell'energia e delle materie prime negli ultimi anni. L'arsenale riceve solitamente la maggior parte del prezzo di acquisto alla consegna.
Non divulgherò specifici dettagli temporali o risultati delle trattative sul piano di salvataggio a questo stadio. I recenti resoconti che suggeriscono una potenziale quota statale dell'80-90% e garanzie sui prestiti rimangono non confermate da alcuna fonte ufficiale del governo.