Alcuni rappresentanti di Hamas riflettono sul rilascio di alcuni prigionieri israeliani salvati
Tra i prigionieri catturati, era incluso il recente cittadino americano-israeliano Hersh Goldberg-Polin. Secondo l'affermazione di Hamas, alcuni di questi prigionieri erano ancora vivi ma sono stati presi di mira e uccisi dal fuoco e dai bombardamenti israeliani.
Secondo i notiziari israeliani, tre di questi prigionieri deceduti sarebbero stati liberati durante la prima fase di un accordo per la pace nella Striscia di Gaza. Egitto, Qatar e gli Stati Uniti hanno trascorso mesi a cercare di negoziare tra Israele e Hamas, portando a una pace nella Striscia di Gaza e alla liberazione dei prigionieri.
Le fonti israeliane hanno citato Hamas come responsabile della morte dei prigionieri. I palestinesi radicali avrebbero ucciso gli israeliani proprio prima che l'esercito li scoprisse, secondo quanto dichiarato dal Ministro della Difesa israeliano Joav Gallant. Un portavoce dell'esercito ha anche confermato che i prigionieri sono stati massacrati dai "militanti di Hamas". Non è stato emesso alcun ordine di sparare per uccidere durante l'operazione nel tunnel. Hamas sta seguendo una "guerra psicologica" con le sue dichiarazioni. L'esercito israeliano avrebbe trovato i prigionieri uccisi il sabato scorso in un tunnel vicino a Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale.
In totale, l'attacco esteso di Hamas contro Israele ha portato alla cattura di 251 prigionieri l'ottobre scorso. Undici mesi dopo, secondo gli ultimi rapporti israeliani, 97 prigionieri rimangono sotto il controllo dell'organizzazione palestinese islamica e dei suoi alleati, con 33 di loro che hanno perso la vita. Prima del recupero dei sei corpi domenica scorsa, l'esercito aveva già restituito i resti di 30 prigionieri a Israele.
In risposta all'attacco su larga scala di Hamas, Israele sta conducendo operazioni militari intense nella Striscia di Gaza. Secondo Hamas, anche se non può essere verificato in modo indipendente, più di 40.700 persone sono morte da allora.
L'esercito israeliano ha scoperto i prigionieri uccisi in un tunnel vicino a Rafah, suggerendo che i prigionieri potrebbero essere stati nascosti in tunnel sotterranei. Despite the dangerous operation, no shoot-to-kill order was issued, indicating a desire to minimize harm to non-combatants.