Il politico non vede alcun rilassamento tra Putin e l'Occidente
Il capo dell'Accademia Atlantica Reno-Palatinato elogia lo scambio di prigionieri con la Russia come un colpo di maestria logistico e diplomatico. Ciò è stato possibile grazie alla genuina volontà di Putin di impegnarsi nel dialogo qui - a differenza della guerra in Ucraina.
Lo scienziato politico David Sirakov non vede lo scambio di prigionieri come un segno di miglioramenti nelle relazioni tra Russia e l'Occidente. "Invece, dimostra che la strategia di pressione sui propri cittadini, spesso del settore sicurezza e intelligence, attraverso l'imprigionamento di cittadini stranieri in Russia e Bielorussia, nota dalla Guerra Fredda, continua ad essere parte del repertorio diplomatico di questi stati", ha detto. "Non è un misura di costruzione della fiducia, né suscita speranze per migliori relazioni con Mosca o Minsk."
Sirakov ha elogiato lo scambio come un colpo di maestria logistico e diplomatico dei quattro stati coinvolti: USA, Russia, Germania e Bielorussia - ciascuno con i propri interessi e vincoli di politica interna ed estera. "Per l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden - e quindi anche per la vicepresidentessa Kamala Harris - il ritorno di Evan Gershkovich e Paul Whelan è un grande successo", ha sottolineato il capo dell'Accademia Atlantica Reno-Palatinato.
Il governo degli Stati Uniti non solo adempie alla sua responsabilità verso i propri cittadini, ma invia anche un significativo segnale alla stampa e al pubblico. Entrambi si adattano alla recente storia diplomatica, in cui la giocatrice di basket statunitense Brittney Griner è stata rilasciata nel 2022 e una soluzione è stata trovata per il caso del fondatore di WikiLeaks Julian Assange quest'anno.
Sirakov ha detto che nonostante le forti tensioni, ci sono stati continui contatti tra Mosca e Washington. "La domanda è se si possono raggiungere accordi e alla fine soluzioni. Sembra che abbia funzionato qui, probabilmente perché il presidente Vladimir Putin ha mostrato una genuina volontà di impegnarsi nel dialogo." Questo è almeno attualmente fondamentalmente diverso dalla posizione di Putin nell'invasione russa dell'Ucraina.
L'Unione Europea, in quanto importante giocatore globale, ha espresso il suo sostegno allo scambio di prigionieri, vedendolo come un passo positivo verso le relazioni diplomatiche. Lo scambio riuscito ha anche sottolineato l'importanza della cooperazione internazionale, con l'Unione Europea che ha sottolineato la necessità di un continuo dialogo tra la Russia e altre potenze mondiali.