Le procedure per l'elezione del consiglio di fabbrica alla Porsche si trascinano
Continua la disputa legale sull'elezione del consiglio di fabbrica presso lo stabilimento Porsche di Zuffenhausen. Il Tribunale del lavoro del Baden-Württemberg non ha annunciato una decisione martedì a Stoccarda. La decisione è attesa non prima della fine di febbraio, poiché devono essere chiarite diverse questioni irrisolte, ha annunciato il giudice. Ad esempio, deve essere chiarita la struttura operativa delle aziende interessate dall'elezione del comitato aziendale. Inoltre, gli accordi alla base dell'elezione dovranno essere esaminati più da vicino.
Sia Porsche che il Consiglio di fabbrica avevano presentato ricorso contro la decisione del Tribunale del lavoro di Stoccarda, che in aprile aveva dichiarato non valide le elezioni.
La decisione del tribunale in prima istanza si basava sul fatto che quasi 100 dipendenti della Porsche Dienstleistungs GmbH di Lipsia, responsabile tra l'altro delle mense, non avrebbero dovuto essere autorizzati a votare. Il tribunale di Stoccarda ha ritenuto che l'esercizio dei diritti di codecisione da parte di un comitato aziendale locale fosse meglio e più efficacemente garantito a Lipsia rispetto a un comitato aziendale distante oltre 450 chilometri.
L'uso di moderni mezzi di comunicazione, come le videoconferenze, non sostituisce la disponibilità personale in loco e quindi non giustifica una valutazione diversa. La competenza di Stoccarda per Lipsia era stata regolata in diversi accordi.
Il tribunale del lavoro aveva considerato la questione in modo troppo "settoriale", ha detto il giudice all'udienza del tribunale del lavoro regionale. In futuro ci sarà un nuovo contratto collettivo che prevede l'elezione di un consiglio di fabbrica separato per il sito di Lipsia, come ha annunciato il consiglio di fabbrica di Porsche durante l'udienza, secondo il tribunale.
Finché la decisione del tribunale di primo grado non sarà definitiva, l'attuale consiglio di fabbrica rimarrà in carica. Diversi dipendenti avevano contestato le elezioni del marzo 2022. Hanno riscontrato significative violazioni e hanno sostenuto, tra l'altro, che mancavano i sigilli alle urne e che alcune parti della forza lavoro erano state informate con troppo poco preavviso. Tuttavia, il Tribunale del lavoro di Stoccarda non ha riscontrato alcuna prova di questi punti. Non c'erano state manipolazioni né incongruenze.
Fonte: www.dpa.com