Critiche al divieto di carne allevata in laboratorio in Italia
Dopo la decisione di vietare la carne allevata in laboratorio in Italia, il dibattito sulla decisione del governo di destra di Roma sta entrando nel vivo. I partiti di opposizione e le organizzazioni per la protezione degli animali hanno criticato venerdì il divieto generalizzato, mettendone in dubbio la legalità.
Il deputato del partito Più Europa, Riccardo Magi, ha definito la decisione di vietare la produzione e la vendita di carne allevata in laboratorio "antiscientifica e antieuropea, ma anche incostituzionale".
La Camera dei Deputati di Roma ha approvato giovedì una legge corrispondente, che era stata precedentemente approvata dal Senato. Come riporta l'agenzia di stampa Ansa, l'Italia è il primo Paese in Europa a introdurre un simile divieto. Il divieto era molto importante per il governo del primo ministro Giorgia Meloni. Ha più volte sottolineato che avrebbe protetto la tradizione e la cucina italiana e i suoi prodotti.
Per produrre carne in laboratorio, le cellule staminali vengono prelevate da animali vivi e messe in un liquido di coltura contenente grassi, aminoacidi, vitamine, minerali e zucchero. Lì si moltiplicano e si trasformano in tessuto muscolare.
Diverse organizzazioni animaliste hanno definito la decisione di giovedì un "divieto ideologico". In realtà, la carne allevata in laboratorio non è mai stata commercializzata in Italia - i critici criticano quindi il piano come un dibattito farsa. L'associazione agricola Coldiretti, invece, ha accolto con favore ampie parti della nuova legge. In particolare, è corretto il divieto di utilizzare termini di uso comune per prodotti alternativi a base vegetale, come hamburger vegetali o salsicce vegetariane.
Fontewww.dpa.com