Contestazione nel parlamento statale: AfD provoca indignazione con un paragone
Mercoledì scorso, nel parlamento bavarese, si è verificata un'aspra disputa tra i gruppi parlamentari sulla questione, finora puramente formale, delle future nomine delle commissioni. La disputa è culminata con l'accusa dell'AfD alla coalizione della CSU e dei Liberi elettori di aver fatto passare una "piccola legge di abilitazione". Il capogruppo dell'SPD Florian von Brunn ha respinto bruscamente questa accusa tra gli applausi dell'intero parlamento, ad eccezione dell'AfD: "Chiunque faccia questo paragone dimostra la tradizione intellettuale in cui si trova", ha detto. I nazisti avevano consolidato il loro potere nel 1933 con la legge di abilitazione.
Il motivo del contendere: un emendamento al regolamento interno, con il quale la CSU e i Liberi elettori si sono assicurati alla fine la presidenza di tre importanti commissioni del parlamento statale - contro l'AfD. Anche l'SPD ha votato a favore della modifica della procedura di accesso ai posti di presidenza: dalla procedura Sainte Laguë/Schepers alla procedura d'Hondt.
Ciò significa che la CSU e i Liberi elettori possono ora assicurarsi l'accesso alle prime tre presidenze di commissione prima che l'AfD, in quanto terzo partito più forte, venga eletto per la prima volta. Secondo la procedura precedente, le presidenze sarebbero state due, con il risultato che l'AfD, che è anche monitorato dall'Ufficio per la protezione della Costituzione in Baviera, avrebbe potuto ottenere la presidenza della commissione per gli Affari interni o della commissione per gli Affari legali. La CSU e i Liberi elettori hanno voluto evitare a tutti i costi questa situazione con la loro iniziativa.
Mentre la SPD ha sostenuto l'emendamento al regolamento - con l'eccezione di un'astensione - i Verdi e l'AfD hanno votato contro. Il segretario parlamentare dei Verdi, Jürgen Mistol, ha definito superfluo l'emendamento per evitare un presidente di commissione dell'AfD. "Nessuno di noi è obbligato a eleggere un presidente che non vuole. Nessuno può obbligarci a farlo". Non c'è bisogno di uno "stravolgimento" del regolamento del Parlamento.
Il direttore parlamentare dell'AfD, Christoph Maier, ha accusato la CSU e i Liberi elettori di abusare politicamente del regolamento interno per espandere il proprio potere. Ha parlato di un attacco ai diritti delle minoranze parlamentari e anche di una "piccola legge di abilitazione" per la coalizione.
In realtà, però, cambia solo l'ordine di accesso: il numero di posti di presidenza per gruppo parlamentare rimane invariato. Il segretario del gruppo parlamentare della CSU, Michael Hofmann, ha definito la procedura, utilizzata anche in altri Paesi, equa, legalmente riconosciuta e costituzionalmente ammissibile.
Fontewww.dpa.com